Consiglio sull’inceneritore Gli ambientalisti mobilitati


Il caso
Cairo
L’ ipotesi di collocare un inceneritore a Cairo o in Val Bormida (Cengio) sarà tra i punti principali del consiglio comunale di oggi alle 17. Una questione per cui si sono mobilitati i comitati ambientalisti locali e piemontesi. «Basta speculazione e sfruttamento del nostro territorio, servono seri e reali progetti di valorizzazione». È il messaggio affidato ai canali social da parte dei comitati. 
Il tema sarà discusso nella seduta di oggi grazie all’interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione del gruppo “Più Cairo” Fulvio Briano (ex sindaco e ora consulente del presidente della Regione Marco Bucci), Renzo Berretta e Alberto Poggio (Pd) che hanno chiesto al sindaco Paolo Lambertini: «Informazioni in merito alle risultanze del tavolo di lavoro per le ipotesi di collocazione del nuovo inceneritore dei rifiuti per la Regione Liguria e in merito ai dati in possesso del Comune di Cairo ai fini di una valutazione sulla collocazione dell’impianto». Le altre consigliere comunali di minoranza Giorgia Ferrari e Lisa Tortarolo (“Cairo in Comune”), insieme a Poggio, avevano chiesto che, vista l’importanza del tema, la seduta di consiglio comunale si svolgesse «all’aperto nell’anfiteatro di Palazzo Pertini per permettere una partecipazione numerosa del pubblico». Il tavolo permanente di lavoro sul tema ambientale in Val Bormida era stato voluto dal consiglio provinciale lo scorso aprile. In una precedente seduta, il consiglio comunale di Cairo aveva approvato all’unanimità il contenuto della lettera sottoscritta da 19 sindaci valbormidesi con cui era stata espressa la «contrarietà alla realizzazione del termovalorizzatore». Il tema è ritornato d’attualità in Regione e Provincia dopo la proroga dei termini per presentare proposte e progetti da parte dei privati sui siti idonei. La prima scadenza per l’avvio dell’iter era stata fissata al 31 maggio. Il consiglio era stato chiesto «anche per permettere un confronto tra sindaco e cittadini che fino ad oggi non c’è stato, visto che Lambertini non ha partecipato alle due recenti assemblee pubbliche».
Intanto sulla vicenda interviene anche ilM5S: «No all’inceneritore, non solo in Valbormida. La transizione ecologica non passa dal fuoco. Il M5S ribadisce la propria totale contrarietà alla realizzazione di un inceneritore in Val Bormida» chiarisce Stefania Scarone, coordinatrice provinciale dei Cinquestelle.