Termovalorizzatore da Cosseria un “no” all’impianto in Valle

Cosseria
Ipotesi termovalorizzatore, giorni caldi in Val Bormida. Molto partecipata, con circa 150 persone, l’assemblea organizzata mercoledì a Cosseria dal Coordinamento per il No che raccoglie 15 associazioni. Una riunione che, però, non ha portato alcuna novità. Forse un passo avanti nel confronto, che finora obiettivamente non c’è stato tra chi è assolutamente contrario e chi intende approfondire, potrebbe essere la prossima riunione del Tavolo tecnico provinciale. Conferma, il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri: «Sarà la settimana prossima, presso l’Unione Industriali, ed abbiamo allargato la partecipazione ad una rappresentanza di associazioni con i loro tecnici. Ma vorrei essere chiaro, anche se magari impopolare: dovranno essere tecnici qualificati che apportino, pur ribadendo i motivi della loro contrarietà, un valore aggiunto concreto. I semplici proclami non ci aiuteranno a capire i vari scenari». 
Quanto alla cokeria, tirata esplicitamente in ballo dal sindaco di Cairo, Paolo Lambertini, anche nell’ultima riunione, l’azienda continua a non replicare: strategia voluta o che nasconde magari piani a più lungo termine? Roberto Molinaro. Il sindaco di Cosseria, considerato “dissidente”, ribadisce: «Altro che dissidente, semmai chiedo ai miei colleghi coerenza. Un conto era non esprimere un parere sulla possibilità dell’impianto: posizione che non avrebbe significato latitanza, ma un segnale preciso alla Regione per sottolineare che prima si sarebbe dovuta approfondire la questione con, appunto, un tavolo tecnico come sta avvenendo, che secondo me è strumento utilissimo vista l’autorevolezza degli interlocutori. Ma firmare un documento congiunto per dire No all’impianto e poi chiedere un approfondimento, secondo me, agli occhi dei cittadini, trasforma quel No in un “Nì” e rischia di essere poco chiaro». Alleanza Verdi e Sinistra Savona: «Non si possono fare paragoni, come ha fatto il sindaco di Cairo, tra biodigestore, che al massimo emette odori, e termovalorizzatore, le cui emissioni sono di ben altro genere. E poi, se gli enti preposti non riescono a risolvere, come è stato detto, problemi come le emissioni della cokeria o gli odori del biodigestore, che garanzie potrebbero dare sul termovalorizzatore? Ma il vero nodo è aumentare differenziata per rendere inutile un impianto di questo tipo». Posizione, quest’ultima, espressa anche dal sindaco di Altare, Roberto Briano, nel confronto sindaci-associazioni. M. ca. —