Prosegue e si rafforza la mobilitazione contro l’ipotesi di realizzazione di un inceneritore in Val Bormida. Dopo settimane di confronto istituzionale, è l’assemblea pubblica svoltasi a Cosseria il 23 luglio a segnare un punto di svolta importante: oltre 150 cittadini, attivisti e amministratori locali hanno partecipato a un incontro molto sentito e ricco di contenuti.

L’iniziativa, promossa dal Coordinamento Valbormida Ligure e Piemontese No Inceneritore, ha confermato quanto il tema sia avvertito nel territorio. A renderla ancora più significativa è stato il collegamento in diretta con il movimento “No Inceneritore” di Santa Palomba (Roma), simbolo della dimensione ormai nazionale che sta assumendo la protesta.

Le realtà locali e quelle romane hanno condiviso esperienze, dati e strategie, avviando un coordinamento nazionale che già nel mese di settembre darà vita a un tavolo tecnico con esperti e associazioni da tutta Italia, per discutere alternative sostenibili alla gestione dei rifiuti.
Il giorno precedente, il 22 luglio, a Cairo Montenotte, si era svolto un confronto tra i sindaci della valle e i rappresentanti dei comitati. I primi cittadini hanno ribadito la loro contrarietà al progetto, già espressa nel documento unitario di febbraio, aprendo però a un approfondimento tecnico per rafforzare le motivazioni anche sul piano istituzionale.
Il prossimo appuntamento sarà martedì 29 luglio, con il Consiglio comunale di Cairo Montenotte, durante il quale i comitati chiederanno al sindaco una presa di posizione formale e chiara. Intanto, la mobilitazione continua: la Val Bormida non vuole un inceneritore, ma un futuro sostenibile.

