Caso termovalorizzatore Poggio: “No al tavolo tecnico”

Mauro Camoirano
«Il tavolo tecnico provinciale sul termovalorizzatore è solo un “cavallo di Troia” per cercare di far stare sul piatto il progetto inceneritore a Cairo». Ad affermarlo è il consigliere di minoranza cairese Alberto Poggio.
Continua: «La Regione impone ai Comuni sanzioni e obiettivi per la raccolta differenziata. Poi però Cairo, che grazie alla serietà dei suoi cittadini raggiunge addirittura l’80% di differenziata, non solo non ha alcun vantaggio, ma viene penalizzato con la proposta di un inceneritore. Altro che approfondire, il sindaco Lambertini dovrebbe limitarsi a dire “no grazie”». Per Poggio non ha poi senso parlare di un termovalorizzatore al posto dell’Italiana Coke, «come è evidente dai riferimenti di Lambertini. È una proposta pericolosa e vaga. E, ammesso che possa essere fattibile da un punto di vista normativo, di adesione da parte della cokeria (in cambio di cosa? ), ecc, chi garantirà poi la bonifica della cokeria? Difficile che lo voglia fare chi proporrà un impianto. E i lavoratori che fine faranno? Si realizza l’inceneritore e parallelamente la dismissione e bonifica? Chi pagherà i costi dell’operazione? Insomma, il sindaco ci dica concretamente di cosa si sta parlando».
Ma altrettanto poco chiaro è lo scenario relativo all’invito, rivolto dai sindaci alle associazioni ambientaliste. Le associazioni informalmente invitate ad un confronto e poi al tavolo tecnico sono: WWF, Progetto vita e ambiente, Comitato sanitario Valbormida, e Medicina democratica. Una decisione che, però, non sta bene al Coordinamento delle 15 associazioni per il “No”, come spiega la portavoce Daniela Prato: «Il nostro obiettivo primario è informare i cittadini. Siamo certo disponibili, anzi, chiediamo di essere coinvolti, ma dobbiamo essere noi a scegliere i nostri rappresentanti e i nostri esperti, non il Comune che contestiamo». Replica Lambertini: «I sindaci hanno indicato delle associazioni, all’interno del Coordinamento, che sono realtà che, nell’ambito dell’ambiente e della sanità, da tempo operano sul territorio e che quindi, crediamo, possano ben rappresentare il fronte ambientalista tutto ed offrire un apporto concreto e specifico».
Ora si attende l’invito formale, e la palla passerà al Coordinamento.
