Gli ambientalisti sono scesi in piazza contro l’incerenitore

Cairo M.
Termovalorizzatore, i consiglieri cairesi Ferrari e Tortarolo (Cairo in Comune) e Poggio (+Cairo) chiedono un Consiglio comunale aperto al pubblico. Ieri, poi, presidio davanti al Muncipio di Cairo dove si sono riuniti i sindaci del comprensorio.
Intanto è iniziato un volantinaggio da parte di associazioni e comitati. «Bruciare “a norma di legge” tutti i rifiuti della Liguria, anche industriali e sanitari, migliorerà davvero la qualità della vita dei valbormidesi? », si chiedono. Giuliano Fasolato, ex presidente del Comitato sanitario locale, sottolinea: «Una manifestazione con 150 persone importante per far capire agli amministratori cosa pensa la popolazione».
Commenta il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini: «Non la mia, ma la posizione di tutti i sindaci del comprensorio è “con la situazione ambientale attuale non è possibile un simile impianto qui”. Poi, dato che non viviamo, come altri, solo di slogan, abbiamo voluto un tavolo tecnico, dove affrontare, con esperti seri, i vari scenari: approfondimento voluto all’unanimità dal Consiglio provinciale, compresi, quindi, rappresentanti dello stesso partito di Poggio e Ferrari». Continua: «La riunione di oggi nasce dal fatto che, dato che al tavolo tecnico sono presenti quattro Comuni, era necessario aggiornare i colleghi sui riscontri e dati avuti nelle varie riunioni». E sulla possibilità di incontrare le associazioni ambientaliste, conferma: «Credo sia anche opportuno concordare un confronto tra una delegazione di sindaci e associazioni della Val Bormida che in questi anni abbiano davvero fatto qualcosa per l’ambiente». M.ca.
