
Cairo Montenotte, 2 luglio 2025 – Oltre duecento persone hanno partecipato all’incontro pubblico organizzato presso la S.O.M.S. di Cairo Montenotte per ribadire un fermo NO all’ipotesi di costruire un inceneritore in Val Bormida, progetto promosso dalla Regione Liguria.
Un’adesione ampia e determinata, che ha visto presenti cittadini provenienti non solo da Cairo, ma anche da Dego, Carcare, Altare, Cosseria e dai Comuni della Val Bormida piemontese – Merana, Monesiglio, Spigno Monferrato – insieme a rappresentanti istituzionali di Saliceto e Vado Ligure.
Politicamente rilevante la presenza del consigliere regionale Casella, che ha accettato il confronto diretto con la popolazione. Assente per motivi personali il consigliere regionale Giordano, che ha confermato comunque pieno sostegno alla mobilitazione.
Un impianto da 300.000 tonnellate: salute e ambiente sotto attacco
Il progetto prevede un inceneritore capace di trattare oltre 300.000 tonnellate di rifiuti l’anno, inclusi rifiuti industriali e ospedalieri. Una prospettiva che desta preoccupazione per le conseguenze sanitarie e ambientali: esposizione a polveri sottili, metalli pesanti, diossine e microinquinanti.
“La vera emergenza non è dove mettere i rifiuti, ma come tutelare la salute pubblica. E la salute non si negozia”, ha dichiarato un medico ambientale intervenuto tra gli applausi.
Una scelta che punisce chi ha fatto la propria parte
Molti interventi hanno sottolineato il paradosso di un progetto che finirebbe per penalizzare i Comuni più virtuosi:
“A Genova la raccolta differenziata è appena sopra il 50%, mentre in Val Bormida si superano stabilmente il 70%. Come si può premiare l’inefficienza e scaricare il peso su chi ha fatto la propria parte?”, ha osservato un tecnico ambientale.
Sindaci assenti: un silenzio che pesa
Forte delusione per l’assenza del sindaco di Cairo Montenotte e del sindaco di Cengio, i due Comuni più direttamente interessati.
“Il silenzio delle amministrazioni è assordante. Questo è il momento del coraggio politico e della responsabilità. I cittadini lo stanno dimostrando”, ha dichiarato un’associazione tra gli applausi.
Le associazioni: mobilitazione permanente
L’incontro è stato promosso da una rete ampia di realtà associative – WWF Savona, Italia Nostra Savona, Medicina Democratica Savona, Comitato CulturAmbiente, Comitato Bric Surite Altare, PVA, Comitato Sanitario Locale Valbormida, LA Prima Langa, Associazione per la Rinascita della Valle Bormida, Pro Natura Alessandria, Laboratorio Synthesis, Pantere grigie e molte altre – che hanno ribadito l’impegno a proseguire la mobilitazione.
“Questa valle ha già dato. Ora è il momento di scegliere un modello di sviluppo sostenibile che metta al centro la salute delle persone, la qualità dell’ambiente e la giustizia intergenerazionale. La lotta continua.”
