Il Movimento 5 Stelle torna ad accendere i riflettori sulla vicenda del rigassificatore Golar Tundra, oggi ormeggiato nel porto di Piombino. Con un’interrogazione parlamentare depositata nelle scorse ore, il deputato Roberto Traversi e il capogruppo regionale Stefano Giordano chiedono al Ministero dell’Ambiente di chiarire in via ufficiale quali siano i piani concreti per la ricollocazione della nave entro luglio 2026, termine fissato dagli accordi tra il Governo e la Regione Toscana.

“Non possiamo far finta di dimenticare – scrivono i due esponenti M5S – che l’ex governatore ligure Giovanni Toti aveva offerto la Liguria su un piatto d’argento per risolvere l’imbarazzo della premier Meloni, individuando Vado Ligure come destinazione alternativa alla Toscana. E non possiamo ignorare che, in piena campagna elettorale, il sindaco Bucci aveva garantito ai cittadini che la nave rigassificatrice non sarebbe mai approdata in Liguria.”

La vicenda resta sospesa in un clima di incertezza politica e istituzionale. Giordano e Traversi sottolineano come la maggioranza regionale abbia rifiutato di firmare l’ordine del giorno presentato dal M5S al penultimo Consiglio regionale, un atto che avrebbe vincolato la Regione a confermare l’opposizione al trasferimento.

“Ci aspettiamo – prosegue la nota – che la Giunta mantenga gli impegni assunti lo scorso gennaio e che il Ministero faccia finalmente chiarezza sul percorso autorizzativo previsto dalla normativa vigente. Il territorio ligure non può restare ostaggio di decisioni calate dall’alto e di promesse elettorali smentite dai fatti.”

A complicare ulteriormente il quadro c’è la posizione di Arera, che a marzo 2025 ha giudicato lo spostamento del rigassificatore troppo oneroso, invitando a sospendere la valutazione e i riconoscimenti tariffari. Persino Confindustria Toscana, pur sostenendo il mantenimento dell’impianto, aveva chiesto infrastrutture di compensazione per Piombino.

Il Movimento 5 Stelle conclude chiedendo un impegno chiaro: ogni scelta sul futuro della Golar Tundra deve essere condivisa con i territori che rischiano di subirne l’impatto ambientale, logistico e sociale.

“Bucci – ricorda Giordano – ha fatto una promessa agli elettori liguri: la nave non sarebbe mai arrivata qui. Ora lo invitiamo a dire pubblicamente quali atti concreti la sua Giunta ha approvato per scongiurare questa ipotesi.”

La partita, in definitiva, resta aperta. E con essa tutte le contraddizioni di una politica che annuncia garanzie ma lascia i cittadini nel dubbio.

Da infoloreleca.com