
Il leader M5S. “Attaccando l’Iran, Trump commetterebbe un errore gravissimo”
Luca de Carolis
Giura che non lo ha fatto per dettare la linea ai progressisti italiani: “Alziamo la testa e guardiamo all’Europa, il M5S non ha pretese egemoniche sul centrosinistra e il nostro appello ha un respiro europeo”. Però Giuseppe Conte lo dice, dritto: “Tradiremmo la vocazione progressista del M5S se votassimo stanziamenti per 800 miliardi per il riarmo dei singoli Stati, in un’ottica puramente nazionalista”. Di certo ieri il leader dei Cinque Stelle ha alzato l’asticella con la lettera aperta ai partiti progressisti europei. pubblicata sul fattoquotidiano.it, in cui conferma che martedì prossimo sarà nella sede del parlamento olandese a l’Aja con alcuni eletti del Movimento per protestare contro il vertice Nato sul riarmo.
Soprattutto, chiede alle altre forze politiche europee una scelta di campo: “Riuniamoci a L’Aja anche noi per dare voce a un’altra idea di Europa e contro questa scellerata corsa al riarmo, è tempo di scegliere da che parte stare”. Mica semplice, mentre mezzo Pd sbuffa contro la manifestazione contro il riarmo di sabato a Roma, dove Elly Schlein non ci sarà, perché impegnata a una riunione dei Verdi e Socialisti europei. In sua vece, una delegazione dem. Ma dopo i riformisti del Pd borbotta anche il sindaco di Milano, Beppe Sala: “Capisco chi ha perplessità sull’essere a Roma”. Normale chiederlo a Conte: con questo appello, lei ha creato un altro bel problema a Schlein, no? “Non ho affatto pensato a questioni domestiche, né a fare danno a qualcuno. L’appello è mirato a creare uno spazio politico di confronto a livello europeo. Siamo a un bivio della storia, e le forze progressiste non possono rassegnarsi e stare in silenzio di fronte a scelte che portano a una sempre maggiore escalation militare. Noi avevamo preso un impegno con gli elettori sin dalle scorse Europee, dicendo che saremmo stati dei costruttori di pace con i nostri eletti: a marzo siamo stati a Strasburgo a protestare contro il riarmo, e ad aprile su questo abbiamo portato in piazza 100mila persone. L’appello pporta avanti un percorso coerente”. Per Carlo Calenda siete solo dei “qualunquisti”, ha letto? “Non capisco che fondamento possa avere una critica del genere, visto che questa è la posizione del M5S, da sempre”. Però di fronte al Putin che non si ferma, come ci si difende, con le parole? “Noi 5Stelle non siamo antimilitaristi, non siamo contro gli investimenti in armi a prescindere. Ma serve una difesa comune europea, che consenta di contenere i costi in modo funzionale: non certo un piano che toglie ai cittadini centinaia di miliardi necessari per sanità e istruzione”.
Nell’attesa Conte rivendica i primi risultati della lettera: “Hanno aderito già una decina di partiti europei. Ma questo è un appello aperto a tutti, per rilanciare una discussione e una battaglia politica”. E ovviamente rimarca il no del premier spagnolo Sanchez al segretario generale della Nato Mark Rutte (“Per la Spagna arrivare al 5 per cento del Pil in spese militari sarebbe irragionevole e controproducente”). Che ne pensa, il Pd ne terrà conto? “Dico che qualcosa si muove: do atto a Sanchez di aver posto un problema centrale per i cittadini europei. E noto come il nostro appello sia stato ripreso da tanti organi di stampa europei, come El Pais o Politico. Anche se…”. Anche se? “Alcune testate straniere non se la sono sentita di pubblicare la nostra lettera”. Perché? “Immagino che le lobby delle armi e le forze politiche collegate siano predominanti”. Ci fa qualche nome? Conte schiva: “No. Ma le assicuro che questo non mi ha sorpreso”. E invece, l’ha sorpresa il Donald Trump che si è preso due settimane per decidere se attaccare l’Iran e che ha dato copertura politica a Benjamin Netanyahu nel massacro a Gaza? L’ex premier replica così: “Penso che attaccando l’Iran, rincorrendo Netanyahu, Trump commetterebbe un errore ferale: primo, perché i cambi di regime tramite guerra non hanno mai funzionato, e poi perché tradirebbe il mandato con i suoi elettori”.
Dopodiché, si torna all’Italia. Il no al riarmo è uno spartiacque per costruire un campo politico a sinistra? Conte insiste: “Questo tema va affrontato e risolto a livello europeo”. Ma con questa lettera lei traccia una linea… “Il M5S rispetta tutte le posizioni politiche, però pretende rispetto per le proprie. Ora serve coraggio per affrontare sfide terribili, evitando di accucciarsi in effimere illusioni sul fatto che con più armi ci sia più sicurezza”. Ma lei Schlein, Bonelli e Fratoianni, li aveva avvertiti dell’appello? “I tempi erano stretti. Decisa l’iniziativa, ho curato l’appello, affidando ai nostri parlamentari europei il compito di toccare altri partiti, diffondendolo”. In serata, il 5Stelle Francesco Silvestri e la coordinatrice della segretaria del Pd Marta Bonafoni partecipano a un dibattito organizzato dall’associazione Berlinguer a Roma. “Il nostro appello è una piattaforma per ribadire che se vuoi la pace, devi preparare la pace” teorizza Silvestri. Mentre Bonafoni rivendica: “Con Schlein lavoriamo per il disarmo di un pezzo della sinistra”.
