Sono cinque le possibili collocazioni per il futuro inceneritore che la Regione vorrebbe realizzare per risolvere il problema rifiuti. Nello studio presentato oggi in sala trasparenza le localizzazioni sono: Scarpino a Genova, la Valle Scrivia, un’area tra Vado Ligure e Quiliano, Cairo Montenotte e Cengio. Ma ce n’è già una che parte da favorita e, come si vociferava nelle ultime ore, è l’area di Scarpino già sede della discarica della città e del futuro impianto di tmb.

Ma in pole position, se così si può dire, c’è anche Vado Ligure, il cui territorio negli ultimi anni è diventato quello in cui convogliare impianti e industrie con forte impatto sul territorio e sulle popolazioni: la piattaforma Maersk, l’oramai chiusa centrale Tirreno Power ex Enel, la discarica del Boscaccio per cui è già previsto un ampliamento, il contestatissimo rigassificatore.

(leoni)
Si è chiusa con una protesta la conferenza stampa in Regione Liguria dedicata alla presentazione dello studio per identificare i luoghi più adatti alla realizzazione di un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti.

La consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia, e due rappresentanti del comitato “Amici del Chiaravagna”, dopo aver ascoltato tutti gli interventi istituzionali e le risposte alle domande dei giornalisti, si sono alzati in piedi al momento delle interviste a margine e hanno srotolato uno striscione con la scritta “inceneritore, no grazie”. La consigliera regionale, in particolare, si chiede come sia “possibile che lo studio sia stato presentato oggi e Amiu e il comune di Genova abbiano già manifestato il proprio interesse per realizzare l’impianto a Scarpino? L’analisi del Rina non era pubblicata da nessuna parte”.I cittadini ricordano che “avevamo fatto la prima battaglia dal 2003 al 2009, eravamo supportati da scienziati ed epidemiologi. Vent’anni dopo non è cambiato niente. Il cittadino non è mai tenuto in considerazione. Il Pnrr non finanzia questo tipo di impianti perché crea problemi veri, sia quello chimico sia l’inceneritore o termovalorizzatore. Siamo preoccupati per le emissioni e per la stabilità del terreno. Non si capisce chi deciderà, ma ci pare evidente che lo faranno a scarpino. Noi non lo accettiamo, da sempre”.

L’ex sindaca di Vado Monica Giuliano oggi a capo dell’Agenzia regionale rifiuti (leoni)
Nel corso della conferenza stampa, il presidente della regione Liguria, Giovanni toti, aveva già risposto alle contestazioni arrivate nelle scorse ore proprio da Candia e dal partito democratico: “ho visto una contestazione preventiva dall’opposizione, hanno criticato lo studio prima ancora che venisse presentato. Ormai credo che occorra un esorcismo per togliere dal corpo del Pd in questa regione quello che è rimasto di grillismo spinto”.
— Leggi su genova.repubblica.it/cronaca/2024/04/24/news/scarpino_o_la_solita_vado_ligure_fra_le_cinque_possibili_localizzazioni_per_linceneritore_contestazione_in_regione_alla_pr-422719460/