Regione, Alisa diventa Liguria Salute con il 36% dei dipendenti e bilancio al 50%

VALENTINA CAROSINI
Prenderà forma a partire da settembre la riforma di ALiSa, la super Asl della Liguria, che lascerà il posto a Liguria Salute, nuovo nome e nuova organizzazione con l’intenzione di razionalizzare il sistema della governance di aziende sanitarie e ospedaliere e rendere più efficiente e snella la macchina. Oltre a traguardare una serie di risparmi consistenti in termini di spese di funzionamento e personale.
Finalità anche economica, la rivoluzione annunciata martedì tramite l’approvazione in Consiglio regionale del disegno di legge 69 che contiene la riforma di ALiSa sarà quella di liberare risorse del fondo sanitario regionale da poter immettere nel sistema, nell’erogazione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, a cui andranno 628 mila euro nel 2025 e 1 milione e 882 mila euro per ciascuno degli anni 2026 e il 2027.
Per farlo, si procederà dal 1° settembre con l’avvio di Liguria Salute, non solo un cambio di nominativo ma un riordino complessivo di competenze, con la Regione che recupererà la pienezza delle funzioni di programmazione in materia sanitaria e sociosanitaria sui temi legati alla prevenzione, assistenza territoriale e distrettuale, ospedaliera e sul fronte della programmazione delle risorse.
Il passaggio si articolerà in diverse fasi, la prima riguarderà la trasformazione di ALiSa in ente con funzioni tecniche specifiche, mantenendo la gestione delle attività di autorizzazione e accreditamento e passando invece alla nuova organizzazione i compiti di selezione dei soggetti privati accreditati e la stipula degli accordi. Il cambio di denominazione riguarderà anche le Asl del territorio, che assumeranno dall’autunno il nome di Aziende sociosanitarie locali.
Le modifiche non saranno solo organizzative ma incideranno sul tema dei costi di funzionamento che, assicura la Regione, con la nuova azienda Liguria Salute scenderanno da 12,5 milioni circa a circa 5 milioni, liberando più di 7 milioni di euro del fondo sanitario che verranno rimessi in circolo nel sistema.
A spiegarlo è anche l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò.«”Il personale – ha precisato in aula presentando il disegno di legge – passerà da 109 unità a circa 40 unità e quello in uscita sarà ricollocato nelle Asl, nelle Aziende Ospedaliere e in Regione, garantendo un utilizzo più appropriato. Si liberano professionalità sanitarie pari a 24 unità che verranno ricollocate e trasferite nelle aziende sanitarie con un’ottimizzazione delle risorse economiche. La Regione – ha ribadito Nicolò – riacquisterà la piena responsabilità della programmazione sanitaria e sociosanitaria, migliorando l’efficacia e l’efficienza del Sistema Sanitario Regionale». Liguria Salute, che tra gli organi disporrà di un direttore generale con funzioni di legale rappresentante e di direzione e gestione, e di un Collegio sindacale, definirà con la Regione annualmente il proprio programma sulla base degli indirizzi regionali. —