La protesta dei comitati civici contro l’invasione dell’eolico

Luca Maragliano
Nuovi progetti eolici previsti nel Savonese, dalla Val Bormida all’estremo Ponente i Comitati civici fanno fronte comune per dire «no».
Sono numerosi, tra la costa e l’entroterra, i cittadini che hanno scelto di organizzarsi per dare battaglia ad alcuni dei progetti eolici più impattanti previsti sui crinali della provincia. Tra le prime organizzazioni spontanee a formarsi per protestare contro i nuovi progetti, in Val Bormida, è stato nella primavera 2024 il coordinamento che lotta contro la realizzazione del parco eolico Monte Cerchio: formato da cittadini e associazioni di Cairo, Cengio e Saliceto, questo comitato ha da subito respinto la possibile realizzazione di una nuova fattoria eolica di considerevoli dimensioni (sette pale, alte circa 200 metri, per una potenza complessiva di oltre 43 megawatt), sottolineando l’impatto ambientale che questa avrebbe su tutta la zona collinare compresa tra i tre Comuni. Una contrarietà condivisa anche dalla Provincia di Savona, che a sua volta si è già pronunciata contro il progetto.
Sempre in Val Bormida, molto attivo è il Comitato formatosi nel gennaio di quest’anno ad Altare, che lotta contro la realizzazione del parco eolico Bric Surite, e che contesta anche le altre possibili nuove installazioni previste in zona (come i progetti Quiliano, Piccapietre e Cravarezza). Il Comitato civico altarese, negli ultimi mesi, ha messo in campo diverse iniziative, dalle assemblee pubbliche alle mobilitazioni sui social network, e, soprattutto, ha promosso le due partecipate passeggiate di protesta sui crinali di Altare e Mallare (con il sostegno delle amministrazioni comunali, più quella di Quiliano), portando centinaia di persone direttamente nei luoghi che presto potrebbero venire profondamente modificati per lasciare spazio, anche in questo caso, a numerose torri eoliche alte oltre 180 metri. Non solo: di recente, i portavoce della protesta hanno infatti rivolto un appello direttamente al presidente della Repubblica Mattarella, chiedendo attenzione e un intervento diretto. «Passeggiando in questi luoghi si capisce l’impatto che questo tipo di opere avrebbe sul nostro territorio. Questa è una battaglia che dovremo portare avanti tutti insieme», ha detto il sindaco di Mallare Flavio Asteggiano.
Ma la protesta, nel Savonese, si è sollevata forte anche dall’estremo Ponente, dove i cittadini di Andora e di altri comuni del comprensorio dianese hanno dato vita al CoordinaVento, che ha opposto un «no» secco contro il progetto del parco eolico Monte Chiappa, che prevede la realizzazione di sette aerogeneratori per una potenza complessiva di circa 30 megawatt. Recentemente, infine, a far sentire la propria voce è stato il Comitato civico di Pontinvrea
