Ecco l’area per ricoveri brevi Albenga ricava 40 posti letto

Dopo l’inaugurazione della prima Casa di Comunità in provincia di Savona, all’ospedale S. Maria di Misericordia di Albenga, ora si fa spazio all’Ospedale di Comunità (Odc), come previsto dal Pnrr. Con il completamento del trasferimento del reparto di Medicina dal terzo al secondo piano del corpo C, sono iniziati, infatti, i lavori per la realizzazione dell’Odc. Si tratta di una struttura sanitaria di ricovero breve a gestione prevalentemente infermieristica, che svolge una funzione intermedia tra il domicilio e l’ospedale. Ha la funzione di evitare ricoveri ospedalieri impropri e favorire dimissioni protette in luoghi più idonei e prossimi al domicilio, per consentire la stabilizzazione clinica del paziente, la ripresa funzionale e il recupero del miglior grado possibile di autonomia. Il ricovero avviene in modalità programmata, concordata tra il medico proponente (medico di medicina generale del paziente, specialista ospedaliero, medico di medicina d’urgenza) e il medico incaricato. 
L’Odc è un luogo “aperto”, dove gli spazi sono pensati per una tipologia di degenza che prevede la presenza dei familiari senza vincoli di orario. La struttura ospiterà un centro di riabilitazione post-acuzie, un ambulatorio per patologie lievi gestito dai medici di medicina generale e un presidio dei pediatri di libera scelta. Costituirà inoltre un hub territoriale per specialità come ortopedia, oculistica e urologia, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa e migliorare l’efficienza del sistema sanitario locale. Per Albenga l’investimento è pari a 500 mila euro, destinati all’adeguamento dei locali per accogliere 40 letti e numerose specialità, tra cui il day hospital di dermatologia, l’endoscopia digestiva e interventi di chirurgia generale, vascolare e urologica, oltre alla medicina interna, con la riapertura delle sale operatorie. Prevista, all’interno del nosocomio, anche la realizzazione di una Centrale Unica del 118 del Ponente Ligure. 
Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, portabandiera della battaglia per un ospedale S. Maria di Misericordia pienamente operativo, valorizzato e ampliato commenta: «L’istituzione di un Ospedale di Comunità rappresenta una scelta condivisibile, soprattutto alla luce dell’età crescente della popolazione e della necessità di garantire percorsi assistenziali sempre più completi ed efficienti. È un servizio che può offrire un valido supporto anche alle famiglie e alle persone che necessitano di assistenza più lunghe rispetto al ricovero tradizionale. Tuttavia – prosegue -, è fondamentale sottolineare che questa nuova struttura non deve in alcun modo sostituire i reparti dell’ospedale, che restano un presidio indispensabile per la salute pubblica e devono essere sempre più valorizzati». 
Per il sindaco e medico Tomatis, infatti, l’ospedale deve continuare a garantire reparti efficienti e adeguatamente attrezzati, con personale qualificato e servizi idonei alle esigenze della comunità. «Importante – conclude – trovare un equilibrio tra l’ampliamento dell’offerta sanitaria e la tutela della piena operatività dell’ospedale, affinché le strutture possano coesistere e rispondere alle necessità dei cittadini». 
Nel Savonese, sono previste sei Case di Comunità e due Ospedali di Comunità. —