Altare dice no al progetto del parco eolico denominato “Cravarezza”, promosso dalla società Repower Renewable S.p.f. e destinato a interessare, oltre al Comune valbormidese, anche Calice Ligure, Mallare e Orco Feglino, tutti nella provincia di Savona. La ferma opposizione è stata espressa nei giorni scorsi dalla giunta comunale guidata dal sindaco Roberto Briano, in continuità con i precedenti dinieghi già formulati nei confronti di altri progetti simili, come Bric Surite, Quiliano e Piccapietre.

Il progetto prevede l’installazione di sette aerogeneratori per una potenza complessiva di oltre 30 MW, oltre al passaggio di un cavidotto di utenza che attraverserebbe anche il territorio di Altare fino alla stazione elettrica prevista nel Comune di Mallare, interessando aree boschive e zone a rischio idraulico, classificate come “storicamente inondate”.

Il Comune valbormidese evidenzia la fragilità del proprio territorio, ricco di boschi, bellezze paesaggistiche e aree naturali che stanno diventando sempre più apprezzate per attività outdoor e turismo sostenibile. L’introduzione di nuove pale eoliche, che si aggiungerebbero a quelle già esistenti, rischierebbe di compromettere in modo irreversibile l’integrità ambientale, con gravi ripercussioni sulla biodiversità e sul paesaggio.

“Negli anni passati, il territorio è stato colpito da eventi alluvionali che hanno messo a dura prova le infrastrutture e i sottoservizi in prossimità delle pale eoliche esistenti, evidenziando ulteriormente la vulnerabilità della zona e rendendo necessari numerosi interventi di ripristino e manutenzione”, si legge nella delibera approvata dalla giunta.

Pur condividendo l’urgenza della transizione verso fonti energetiche rinnovabili, l’amministrazione Briano sottolinea che “questo percorso deve avvenire nel rispetto delle regole, dell’ambiente e della volontà delle comunità. Non si può parlare di sostenibilità se si ignorano gli effetti cumulativi derivanti dalla concentrazione di più impianti nella stessa area. Serve una valutazione trasparente e approfondita, che consideri non solo il singolo intervento, ma l’impatto complessivo di tutte le opere già presenti o in fase di autorizzazione”.

Nella stessa delibera, la Giunta Briano denuncia anche “l’assenza di un reale coinvolgimento della popolazione” e chiede che decisioni di tale portata non vengano imposte dall’alto, ma condivise con i cittadini. “È fondamentale – conclude l’Amministrazione – che lo sviluppo del territorio avvenga attraverso scelte consapevoli e partecipate, orientate alla valorizzazione delle risorse naturali e storiche, piuttosto che al loro sfruttamento”.
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