Fico è già pronto: prima di Pasqua la deroga dei 5S

di Luca De Carolis

Questa sentenza se la aspettavano, i Cinque Stelle. E, raccontano, se la aspettava anche il candidato prossimo venturo del centrosinistra in Campania, Roberto Fico, convinto da subito che la legge che Vincenzo De Luca si era fatto approvare su misura non avrebbe retto al vaglio della Consulta. Però ora dal Movimento arriva un messaggio già precisato: a trovare un’intesa con De Luca deve essere il Pd. Quello nazionale, insomma Elly Schlein con i suoi sherpa. Perché questo era e rimane il punto di partenza dei 5Stelle: trattare con lo “sceriffo” per convincerlo almeno al passo di lato spetta innanzitutto al suo partito. Anche se le vie della politica sono notoriamente infinite, e allora il suo centro che esclude anche da quella prossima settimana proprio lui, Fico, debba dare garanzie a sinistra su De Luca, quello che diventa il primo avversario, quello che chiederà il triplo dei consensi per entrare direttamente nel secondo turno. E dipenderà moltissimo proprio dallo sconfitto, il presidente regionale, che nelle settimane scorse ha fatto filtrare di avere rapporti cordiali con Sergio Costa, vicepresidente della Camera, altro potenziale candidato alla Regione. Ma l’inerzia ora è tutta per Fico. Troppo importante la sua storia nel Movimento, troppo solido il legame con Schlein, con cui si sente e si incontra da anni.

RESA DEI CONTI

M5S: “SONO I DEM A DOVER TRATTARE CON L’USCENTE”

IERI IL VETERANO DEL MOVIMENTO e la segretaria si sono visti qualche ora prima della sentenza a Montecitorio, in occasione del discorso alla Camera di Carlo d’Inghilterra. Incontro tutt’altro che molle: ad accogliere il presidente della Camera, Fico – eccezionalmente con cravatta – entrava e alla sua, e ha incrociato Schlein, in giacca. Un abbraccio, molti sorrisi e dieci minuti di conversazione, sotto gli occhi di due dem, di un campano Vincenzo Amendola e Matteo Orfini. Poi i saluti. Alcuni dei quali alle prossime settimane si sentiranno ancora spesso. Fico si prepara. Ma prima arriverà il voto sulla deroga al terzo mandato in Campania, che i 5Stelle hanno tenuto fermo proprio in attesa della Consulta. E dietro ci rimanevano le nuove regole del Movimento sul terzo mandato, con una deroga dentro tutti gli eletti. Giuseppe Conte le manderà in votazione prima di Pasqua, probabilmente la prossima settimana. Consentiranno a Fico, che ha alle spalle due mandati da deputato, di (ri)presentarsi da candidato alla Regione. Ergo, salterà l’ostacolo burocratico alla corsa dell’ex deputato, membro del comitato di garanzia del M5S. Pronto alla corsa, vera, dopo la candidatura assolutamente simbolica a presidente nel 2010, quando ottenne l’1,35 per cento. Un’altra era. Ora Fico corre per vincere. Ma dovrà spostare De Luca non con giochi contro, e costruire una coalizione sul modello Manfredi, ossia sulla falsariga della candidatura a Napoli dove M5S e Movimento governano assieme. Ma non ci sarà il coordinatore campano del M5S, Salvatore Micillo, in realtà lo dice chiaro: “Ora dobbiamo definire un meccanismo che garantisca che non ci sia più una sudditanza nei confronti dell’uscente, che non, con una nuova proposta politica.”

TRADOTTO, assieme al resto dei progressisti, ma in discontinuità rispetto a De Luca. Una coalizione che guardi parecchio a sinistra. Ma che per vincere, soprattutto nelle altre prove oltre a Napoli, ha bisogno di “una P uguale dentro” ripetono da settimane nel Movimento e nella sinistra del Pd. Per questo, in Campania è tornato fortemente in gioco Matteo Renzi, che non a caso ha seminato segnali anche sui giornali locali. Sa che se dovesse esserci una coalizione a sinistra del Pd, alcuni dei suoi ex dirigenti potrebbero entrarci. Dove i progressisti per ora evitano di esserci. Magari con una lista centrista, dove il simbolo di Italia Viva non sia visibile. E in un equilibrio politicamente anche nebuloso, parte la campagna, e cominciano le dichiarazioni del coordinatore regionale forzista – e già aspirante candidato – Fulvio Martusciello: “Forza Italia è pronta. Conte porti tutti i consiglieri di centro che hanno condiviso un sistema con De Luca”. Di certo Fico è considerato da settimane un ottimo nome da spendere, e i sondaggi che circolano dicono che è in testa. Ma in Campania, tra giochi e alleanze, serve un candidato che sia una figura di garanzia, che parli a sinistra. “Da mesi riceve inviti e attestati di stima da associazioni non politiche” assicurano i suoi. Ma le variabili sulla strada verso Palazzo Santa Lucia sono tante. E la prima ha sempre quel nome e cognome, Vincenzo De Luca.