Savona – Mancano almeno 300 operai edili specializzati e le aziende savonesi vanno a cercare personale in Ecuador.

Ha preso il via il progetto di Filca Cisl, (edili), che hanno firmato un protocollo di collaborazione con il console dell’Ecuador e con le scuole edili del Paese. L’obiettivo: attivare quella che si definisce “migrazione circolare”. Formare, cioè, i lavoratori in Ecuador e portarli a lavorare in Italia, nelle aziende liguri e savonesi, per un periodo circoscritto al progetto da realizzare. Applicando il contratto nazionale di lavoro del settore.

Savona – Un progetto, questo, che ha già attivato Ance, i costruttori edili di Unione Industriale: nel loro caso il Paese di riferimento è la Tunisia e gli scambi sono già in atto. Ora la novità: lo scambio con l’Ecuador. A spiegarlo è Andrea Tafaria, segretario regionale di Filca Cisl. «Il settore edile, almeno per ora, non solo regge alla crisi, ma è in sviluppo grazie una serie di grandi opere in fase di realizzazione, a partire dall’Aurelia bis – dice Tafaria -. In Liguria e nel savonese, però, non si trovano operai edili».

A mancare sono carpentieri, escavatoristi, jumpisti, paliti, minatori tecnici e altre figure molto specifiche, chiamate a operare soprattutto nelle gallerie, ma anche nelle grandi opere. Da qui la necessità di ricercare lavoratori all’estero. Solo nel savonese a mancare sono almeno 300 operai.

«Questo tipo di lavoro ha perso appeal tra i nostri ragazzi – dice Tafaria -. Per questo abbiamo attivato un nuovo progetto, che si lega a una collaborazione stretta con l’Ecuador. Lo scorso autunno eravamo andati in visita nel Paese e avevamo incontrato il Ministro degli esteri e i sindacati locali. Ora, con l’ambasciatore, abbiamo siglato un accordo. Le nostre aziende andranno nel Paese dell’America meridionale e formeranno i lavoratori in loco finalizzando la loro preparazione al tipo di mansione che dovranno svolgere in Italia. Poi torneranno in Italia con gli operai che siano interessati al progetto».

Avranno un permesso di lavoro limitato al periodo in cui sono impegnati nel progetto in Italia e poi faranno rientro in Ecuador. «L’attività partirà già dal prossimo mese – dice Tafaria -. Stiamo dialogando con le imprese per capire quali saranno interessate a partire con il progetto. Abbiamo bisogno di manodopera. Qui è sempre più difficile reclutare operai specializzati. Stiamo lavorando con le Scuole edili locali per aprire un dialogo diretto con le imprese. Ma ci sono poche risposte. Cercheremo di attivare una campagna di formazione e sensibilizzazione alla professione già dalle scuole medie. Il lavoro dell’operaio edile è molto cambiato negli anni. Non si tratta più solo di un’attività faticosa, ma di una professione dove le competenze tecniche, la formazione in aula e la conoscenza dell’informatica applicata all’utilizzo dei macchinari è sempre più importante».

Nel frattempo, la formazione e il reclutamento prosegue all’estero. In parte in Tunisia e, ora, anche in Ecuador.
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