
La vicepresidente 5S: “Non ho capito per cosa si sia manifestato il 15 marzo”
Luca de Carolis
La via per battere le destre a suo dire passa proprio da lì, dalle piazze che a sinistra e dintorni si moltiplicano: “La vera alternativa, prima di tutto culturale e sociale, si costruisce nelle strade e davanti alle fabbriche, non certo con accordi politicisti fatti in qualche stanza”. Così sostiene Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e vicepresidente dei Cinque Stelle.
Il M5S ha depositato una mozione alle Camere per impegnare il governo a non sostenere più il piano di riarmo europeo. Potreste mettere in difficoltà la maggioranza, ma anche creare bei problemi al Pd, no?
Ci siamo sempre opposti al partito trasversale della guerra e denunciamo un piano folle di riarmo europeo che avvantaggia la Germania a discapito dell’Italia. Chiediamo un’assunzione di responsabilità a Giorgia Meloni e a tutto il Parlamento.
Appunto: votare su questo sarà un problema per molti, non solo a destra.
Noi vogliamo che, a differenza di quanto avvenuto in Europa, il voto del Parlamento non venga aggirato. Tutti devono dire da che parte stanno. E penso innanzitutto alla Lega, che a parole fa la pacifista ma ha votato tutti gli invii di armi all’Ucraina e celebra con il suo ministro all’Economia Giorgetti il vergognoso scorporo delle spese militari dal Patto di stabilità europeo.
Se il Pd votasse contro, che conseguenze avrebbe?
Sia a destra che a sinistra si dimostrerà chi vorrà davvero bloccare questa furia bellicista.
Dopo la piazza per la Ue di metà marzo, il 29 ci sarà quella organizzata dalla Cgil e poi la vostra, il 5 aprile. È la conferma della frammentazione a sinistra?
La costruzione dell’alternativa passa anche dalle piazze. Nel Paese stanno montando rabbia e apatia e il ruolo del M5S è intercettarle e incanalarle in una nuova visione di società. La nostra manifestazione ribadirà che il piano di riarmo è un macigno per le prossime generazioni, e che va fermato. Abbiamo bisogno di investire nella sanità e contro il carovita, non certo in armi.
La manifestazione per la Ue a Roma era per il riarmo?
Non ho ancora capito per cosa abbiano manifestato. Mi è chiaro invece che è stata organizzata con i soldi dei cittadini. Era una piazza ambigua, e per questo noi del M5S non ci siamo andati. Lo ripeto, ora è tempo di mostrare da che parte si sta.
Spera che il Pd venga il 5 aprile?
La nostra piazza sarà aperta a tutti i cittadini che ne condividono le rivendicazioni.
Sulle armi le distanze nelle opposizioni restano corpose. Eppure dovreste lavorare assieme, in vista delle Regionali.
Noi 5Stelle abbiamo ricevuto un chiaro mandato dalla base nella Costituente di dicembre in cui ho sempre creduto: muoverci nel campo progressista, ma da indipendenti. Siamo tornati a insistere su battaglie radicali, andando davanti agli stabilimenti e agli ospedali, e questo ci sta premiando. Se qualcuno ci vorrà seguire tanto meglio, ma il Movimento di certo non insegue nessuno.
Nei sondaggi Giorgia Meloni è ancora molto forte. Forse perché la gente non ha ancora la percezione di una alternativa possibile?
Non ci facciamo impressionare dai sondaggi. Ma è evidente come questo governo abbia instaurato una cleptocrazia: tolgono ai poveri per dare ai ricchi. Senza dimenticare la crisi delle imprese: Meloni e il suo ministro Urso hanno gettato il tessuto industriale nell’abisso.
Il presidente di Stellantis Elkann è stato in audizione in Parlamento, e la maggioranza è stata morbida nei suoi confronti.
La sua audizione è stata imbarazzante. Elkann non ha risposto alle nostre domande e ha sostenuto che gli italiani dovrebbero ringraziarlo. Il governo lo ha accolto in pompa magna e gli ha fatto i complimenti il giorno successivo. È evidente che esiste un patto tra di loro. Ci dicano qual è, e sia chiaro: il prezzo non devono pagarlo ancora una volta lavoratori e imprese.
