Di Laura ivani

Un costo di 25 milioni per i ricoveri fuori regione. La sanità imperiese corre ai ripari e tra gli obiettivi 2025, nelle linee di indirizzo per il budget, c’è un’inversione di tendenza

Nel 2023 i ricoveri fuori regione di pazienti residenti in Asl1 sono costati quasi 25 milioni di euro. Valgono oltre 12 milioni le degenze di chi ha scelto di curarsi in Asl2. Le fughe di pazienti restano uno dei problemi principali del budget dell’azienda sanitaria locale di Imperia. Criticità che si sono verificate anche lo scorso anno, anche se con segnali di ripresa, corroborate da liste d’attesa troppo lunghe, difficoltà a reclutare personale e a rispettare il budget previsto.

Ostacoli che nel 2025 l’Asl1 vorrebbe superare, come messo nero su bianco nelle linee di indirizzo necessarie a fissare gli obiettivi di budget per l’anno in corso. L’azienda sanitaria locale vuole ridurre i tempi di attesa e i periodi di degenza.

«I dati di mobilità ospedaliera totale del 2023 rilevano un incremento sia a livello di numero di ricoveri sia di importo per le fughe, sia fuori regione che intra regionali, mentre se valutiamo la % di ricoveri fuori dalle strutture aziendali dei residenti Asl1 il dato è sostanzialmente stabile se consideriamo il fatto che dal primo luglio 2022 i ricoveri in Pediatria, Nido e Neonatologia sono rendicontati dal Gaslini – viene osservato nel documento che è stato approvato -. Analizzando i dati del 2023 in percentuale si evidenzia che sono in Asl1 il 51% dei ricoveri con Drg a maggior valore e il restante fuori Asl».

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Nel 2023 degli oltre 30 mila ricoveri che hanno riguardato residenti nel territorio di Asl1, oltre 16.500 sono stati eseguiti in loco, più di 5 mila fuori regione e oltre 3 mila nel Savonese. Dati, questi ultimi, in aumento. Per numeri assoluti, più persone preferiscono curarsi a Savona o nelle altre Asl liguri. Resta sostanziosa la percentuale di chi va fuori regione, anche se leggermente in diminuzione.

Le maggiori criticità, evidenzia l’azienda, sono per Ortopedia (circa il 50% va fuori regione), Riabilitazione(il 53% si affida a strutture private), Chirurgia, Gastroenterologia (il 57% si rivolge a Savona), Urologia(spostamento verso il Galliera) e Chirurgia Vascolare (il 58% in Asl2).

«Si segnala anche il peggioramento dell’Ostetricia Ginecologia». La regione che accoglie maggiori casi rimane il Piemonte, anche se cresce come meta la Lombardia seguita dall’Emilia Romagna. Fughe che sembrano contrarsi lievemente nel 2024, ma che restano comunque un nodo da sciogliere.

Nell’estremo Ponente comunque aumentano del 7% i ricoveri nel 2024 su base annua (15.246) con un costo maggiore di 10 milioni di euro (da 48 a 58 milioni di euro), soprattutto per la chirurgia programmata. Aumentano anche i parti, +17%.

«Per quanto riguarda la degenza media dei ricoveri ordinari in Asl1 – si legge nel documento – si ha un miglioramento sia nei ricoveri medici sia chirurgici con dati in entrambe le tipologie inferiori alla media regionale». Un trend che dovrà proseguire anche nel 2025. La media regionale è di poco superiore ai sei giorni di degenza, in provincia di Imperia ogni paziente resta in media nelle strutture ospedaliere 4,85 giorni.

Oltre 12 giorni la media per Pneumologia, 11 giorni in Cardiologia, 5 nelle unità coronariche, tra i 3 e i 4 in Ostetricia e Ginecologia. Più rapide le degenze a Sanremo rispetto a Imperia. «Nel 2024 incremento rispetto all’anno precedente di circa 1.400 interventi (+20%) dovuta soprattutto all’attività di sala operatoria dell’Oculistica (+774 interventi), della Chirurgia generale (+521) e dell’Ortopedia (+220 interventi)».