” Basta all’eolico in collina ci nega il turismo oudoor”

Luca Maragliano
Altare
«Oggi siamo qui, tutti insieme, a difendere l’ultimo lembo di territorio incontaminato di Altare. Se anche questo verrà perduto, sacrificato all’eolico, non ci resterà più nulla». Si è svolta nella mattinata di ieri, sulle colline altaresi, la prima passeggiata di protesta promossa dal Comitato che si batte contro la realizzazione del parco eolico Bric Surite: almeno 200 le persone che, a piedi e in bicicletta, nonostante il meteo incerto e qualche goccia di pioggia, si sono unite in un unico grande serpentone, colorato e soprattutto determinato a far sentire la propria voce. Una speciale cordata resa possibile anche grazie al supporto delle associazioni del paese, a partire dal Cai e dalla Croce Bianca, che hanno spostato la protesta al pari dell’amministrazione comunale (presente con i rappresentanti di maggioranza e minoranza) e di altri comitati, associazioni sportive e rappresentanti di altri Comuni.
Scattata alle 11,30, dopo il ritrovo in località Santa Libera (dove è stato allestito un point informativo con tutte le informazioni relative al contestato progetto che vorrebbe, sul crinale tra Altare e Cairo, la realizzazione di ben 6 pale alte circa 180 metri), la passeggiata è stata occasione per ribadire ancora una volta le ragioni della protesta. «Altare ha questo piccolo altipiano, che ormai rappresenta l’ultimo lembo di territorio incontaminato – ha spiegato il presidente del comitato civico, Costantino Bormioli, che durante la passeggiata ha provveduto ad illustrare ai partecipanti il contenuto del progetto Bric Surite, direttamente sui vari punti dove dovrebbero sorgere le nuove pale eoliche -. Se noi lo sacrifichiamo alle pale, Altare non avrà più possibilità per mettersi in rilievo nel turismo all’aria aperta e sull’outdoor»
Un segnale forte del territorio, unito contro un progetto ritenuto, alla luce dei numeri, sovradimensionato ed impattante: a preoccupare, oltre alle grandi torre eoliche, sono anche le profonde modifiche necessarie alla viabilità forestale (con sentieri, oggi utilizzati da escursionisti e sportivi, che rischiano di venire perduti, diventando strade larghe sino a 12 metri, destinate ai mezzi pesanti), e non solo.
Oggi, in relazione a un altro progetto eolico che interessa in parte Altare, ovvero quello del parco denominato «Quiliano», si svolgerà a Quiliano un incontro tra amministrazioni (coinvolti i sindaci di Altare e Mallare), per analizzare criticità e ribadire la contrarietà.
