
Genova, 11 febbraio 2025
Il MoVimento 5 Stelle savonese esprime un netto rifiuto all’ipotesi di realizzazione di un termovalorizzatore in Val Bormida.
Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, le aree di Cairo Montenotte e dell’ex ACNA di Cengio sarebbero tra le zone individuate dalla Regione per l’installazione dell’impianto, una prospettiva che il M5S definisce inaccettabile.
Un progetto calato dall’alto
“Ancora una volta – dichiara la coordinatrice provinciale del M5S Savona, Stefania Scarone – si cerca di trasformare la nostra terra in un polo per il trattamento dei rifiuti provenienti da altre province, senza alcuna trasparenza e con la solita logica calata dall’alto. Chiediamo ai sindaci della Val Bormida di prendere una posizione chiara e di opporsi ufficialmente a questo progetto, che rappresenta un pericolo per il nostro territorio e per la salute dei cittadini”.
Un modello di gestione superato
Il M5S critica l’attuale approccio della Regione alla gestione dei rifiuti, definendolo obsoleto e contrario ai principi dell’economia circolare promossi dall’Unione Europea.
“L’incenerimento dei rifiuti – afferma Scarone – non è una soluzione sostenibile. L’Italia deve puntare su prevenzione, riduzione, riuso e riciclo, anziché investire in impianti che comportano emissioni nocive e impatti ambientali devastanti”.
Inoltre, viene sottolineato come il Piano Regionale dei Rifiuti non sia stato aggiornato in coerenza con il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, il quale prevede una pianificazione su scala interregionale e non il proliferare di inceneritori in ogni provincia.
Il rischio di un nuovo polo dei rifiuti
Il capogruppo regionale del M5S, Stefano Giordano, punta il dito contro la possibilità che l’ex ACNA di Cengio, già tristemente nota per il suo passato industriale inquinante, venga trasformata in un nuovo centro per il trattamento dei rifiuti.
“Dopo anni di lotte per la bonifica e la riconversione green, è inaccettabile che si voglia tornare a fare di quell’area un polo per il trattamento dei rifiuti”, afferma Giordano.
Un appello alla comunità e alle istituzioni
Le preoccupazioni del M5S sono condivise anche da diverse associazioni ambientaliste, che denunciano il rischio che la Val Bormida diventi la destinazione per i rifiuti provenienti da tutto il Nord Italia. Per questo motivo, il MoVimento invita i consiglieri comunali della zona a portare il tema all’ordine del giorno nei prossimi Consigli comunali e a prendere posizione netta contro il termovalorizzatore.
“Il tempo dei tentennamenti è finito – conclude il M5S – o si è per la tutela della Val Bormida o si è complici del suo incenerimento”.
Il MoVimento 5 Stelle ribadisce la propria volontà di opporsi a qualsiasi ipotesi di impianto di incenerimento nella zona e di sostenere un modello di sviluppo basato sulla reindustrializzazione sostenibile, sull’innovazione e sulla valorizzazione del territorio.
RCM
