Fughe dei pazienti la Liguria maglia nera tra le regioni del Nord

valentina carosini
La peggior performance, che porta la Liguria ai primi posti tra le Regioni del Nord Italia, quanto a mobilità sanitaria passiva. Tradotto: fughe di pazienti, che vedono il territorio ligure sul podio in negativo nel nuovo rapporto stilato dalla Fondazione Gimbe, che nel suo report dal titolo “La mobilità sanitaria interregionale nel 2022”, fotografa la migrazione sanitaria tra le regioni d’Italia. E in particolare identifica lo stato delle “fughe di pazienti”, prestazioni sanitarie erogate ai cittadini al di fuori della Regione di residenza, censito dal cosiddetto “indice di fuga”, e disegna la ripercussione economica sui debiti di ciascuna Regione.
In base ai dati analizzati nel 2022 e su base nazionale, “il valore della mobilità sanitaria ammonta a 5. 037 milioni, il livello più alto dal 2010, a +18,6% rispetto al 2021” , si legge nella relazione. Andamento in crescita tra il 2014 e il 2016, poi una fase di plateau negli anni 2016-2018 e un netto calo nel 2019 e nel 2020, per riprendere la corsa nel 2021 e nel 2022. Se le regioni con maggiore capacità di attrazione registrano crediti superiori ai 200 milioni, come accade per Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, attraendo complessivamente oltre la metà della mobilità attiva, e le regioni con il maggiore indice di fuga generano debiti superiori a 400 milioni di euro, in questo contesto la Liguria presenta un saldo negativo tra i due valori indicato come “moderato”, con un range tra i meno 25 e i meno 100 milioni, andamento tra i peggiori del Nord Italia e al pari delle performance delle regioni del centro-sud, tra cui Umbria, Marche, Basilicata e Sardegna. Le fughe di pazienti verso altre regioni nel 2022, ultimi dati disponibili, sono costate in tutto 74,6 milioni, dato in crescita di oltre 5 milioni rispetto all’anno precedente. Con oltre 158 milioni di crediti maturati dal comparto sanitario, la Liguria si attesta nona in Italia, decima in tema di debiti, cresciuti fino a 232 milioni.
“L’analisi delle variazioni rileva uno spostamento sempre più marcato dei flussi economici dal Sud verso il Nord – spiega il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta – In tre Regioni il saldo positivo è aumentato di almeno 40 milioni” , in riferimento a Lombardia, Emilia e Toscana. Parallelamente, il saldo negativo è aumentato e con esso il peso pro capite sulle spalle di ogni cittadino, calcolato in Liguria in base a dati Istat sulla popolazione residente in un valore di 154 euro, portando la regione in sesta posizione, seconda nel Nord dietro la Valle d’Aosta per ripercussioni della mobilità regionale passiva. Quanto poi all’erogazione di servizi sanitari da parte delle strutture private, la Liguria è tra le regioni in cui i privati erogano meno del 20% del valore totale della mobilità per ricoveri e prestazioni ambulatoriali. Il dato del’11,9% che indica la percentuale della mobilità sanitaria nel 2022 per ricoveri e per specialistica ambulatoriale, differenziata per strutture pubbliche e private accreditate. —
