
Aurelia Bis, il sindaco Nasuti “Concordato richiesto a luglio”
massimo picone
albiSsola MARINA
Si addensano nubi sempre più fosche sul futuro dell’Aurelia Bis. L’azienda Ici che sta portando avanti, molto faticosamente, i lavori, nell’incontro avvenuto lunedì scorso in Regione hanno fatto sapere che presenteranno un piano di risanamento finanziario al tribunale ed alla camera di commercio di Roma. Se questo programma sarà accettato, entro marzo, si riprenderanno i lavori con assunzione di altro personale. Ma secondo il sindaco di Albissola Marina, Gianluca Nasuti, la storia non è proprio quella raccontata: «L’istanza di concordato di continuità presentata dalla Ici per la ristrutturazione del debito accumulato è stata presentata nel luglio scorso. Non è vero che sono ancora in procinto di avanzare questa domanda. La documentazione è stata depositata circa sei-sette mesi fa. E di questo, evidentemente, non ne erano al corrente né il commissario straordinario Matteo Castiglioni, sul quale sono pronto a scommettere sulla sua buona fede, né il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi. Altrimenti, quando è venuto in visita a Savona nell’ottobre scorso, mai si sarebbe sbilanciato nell’affermare tutt’altra storia rispetto alla verità dei fatti, tra l’altro ripetendo che la variante sarebbe stata pronta il prossimo anno. Queste continue assicurazioni devianti da parte dei rappresentanti della Ici ci preoccupano moltissimo sia sul presente sia, soprattutto, sul futuro della tangenziale. Non ci fidiamo più delle parole che arrivano da dirigenti Ici».
Lunedì, nella riunione organizzata dall’assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone, davanti ai sindacati, allo stesso commissario straordinario Castiglioni e ai dirigenti dell’Anas, i delegati della Ici avevano confermato tutta la bontà degli interventi dell’azienda appaltatrice al punto che lo stesso Castiglioni, era stato portato a dire: «L’impresa è in una situazione di crisi societaria che sta risolvendo grazie ad una procedura di legge in corso che garantisce la continuità dei cantieri. La Ici presenterà (futuro, ndr) un piano finanziario di risanamento chiudendo la procedura entro la fine di marzo, quando i lavori riprenderanno gradualmente fino ad arrivare a regime a giugno».
Ma da Albissola sottolineano come la domanda di concordato di continuità sia stata già presentata addirittura nel luglio 2024. L’atto prevede la prosecuzione dell’attività di impresa da parte del debitore, la cessione dell’azienda in esercizio oppure il conferimento dell’azienda in esercizio in una o più società, anche di nuova costituzione. L’arco temporale di questo piano, entro il quale l’impresa deve raggiungere una condizione di equilibrio economico-finanziario, non deve estendersi oltre i 3-5 anni. E Nasuti, tra l’altro, parla di concordato di continuità e non di concordato preventivo, come più volte annunciato anche nel recente passato dalle parti in causa.
Il concordato preventivo, invece, è una procedura concorsuale giudiziale volontaria, con la quale il debitore propone ai propri creditori un determinato soddisfacimento sia in termini di entità sia in termini di tempistica delle loro pretese, sulla base di un piano di ristrutturazione dei debiti. Non si tratta proprio di sottigliezze secondarie. Nel frattempo, non si può che attendere. —
