Aurelia Bis, spunta l’incubo del concordato il destino dell’opera ora in mano ai giudici

massimo picone
savona
«L’azienda appaltatrice dell’Aurelia Bis di Savona presenterà un piano di risanamento finanziario al tribunale ed alla Camera di Commercio di Roma (sede legale della Ici, Italiana Costruzioni Infrastrutture, ndr.). Se questo programma sarà accettato, le risposte arriveranno entro marzo, si riprenderanno i lavori con l’assunzione di altro personale. Altrimenti, se sarà attivata la procedura di concordato preventivo, questo farà decadere l’appalto e ci vorranno altri due-tre anni prima di vedere un’altra ditta aggiudicarsi la nuova gara». Andrea Tafaria, segretario generale regionale della Filca-Cisl riassume così quanto emerso dall’incontro avvenuto ieri nella sede della Regione a Genova, organizzato dall’assessore Raul Giacomo Giampedrone. Erano presenti Uil, Cgil e Cisl, il commissario straordinario all’opera Matteo Castiglioni, i delegati di Ici e Anas, quale concessionaria. Per un problema tecnico, non si è potuto collegare in remoto il prefetto di Savona che da questa estate segue assiduamente la vicenda della superstrada incompiuta, essendo un’opera pubblica costata finora 273 milioni di euro. Regolarizzati gli stipendi ai sette operai specializzati rimasti nei cantieri di Albisola e del capoluogo e versate le quote della Cassa Edile, che erano in arretrato dal marzo 2024, i rappresentanti della Ici hanno trasmesso la volontà di superare il momento di difficoltà economica che attraversa. Sull’Aurelia Bis Albisola Superiore (Grana)-Savona/corso Ricci, lunga 5,1 chilometri, Ici si è incagliata come era accaduto nel 2018 alla precedente ditta appaltatrice ossia la Cmc di Ravenna, il cui crollo finanziario avvenne proprio mentre era in atto la parte conclusiva della superstrada savonese. Oggi, manca il 15-20% alla conclusione. 
«I tanti fornitori, come i versamenti delle quote Inail e Inps li sta pagando l’Anas, proprio per non cessare definitivamente ogni attività – prosegue Andrea Tafaria -. Ora sono in servizio solo sette operai, rispetto alla ventina dell’estate scorsa. Le incertezze economiche hanno pesato sul personale e chi ha potuto, se ne è andato. È chiaro che con questo risicato numero di lavoratori si può fare ben poco. Siamo e vogliamo essere fiduciosi che si possa ancora andare avanti con la Ici, altrimenti sorgeranno ancora altri problemi. Bandire una nuova gara e assegnarla ci vorranno dai due ai tre anni».
L’assessore Raul Giacomo Giampedrone aggiunge: «La struttura commissariale sta lavorando per arrivare ad una soluzione della crisi grazie alla procedura in corso, che si concluderà a marzo. La proiezione è quella di una ripresa progressiva dei cantieri a Savona, con il ritorno a pieno regime in termini di capacità produttiva entro giugno. È fondamentale ripartire con un’azienda sana, con gli stipendi pagati e le maestranze tutelate, garantendo integralmente anche fornitori e subappaltatori. Questo percorso è fondamentale per arrivare nel 2026 ad aver finito l’opera del lotto unico di Albisola-Savona». Il commissario Castiglioni, aggiunge: «L’impresa è in una situazione di crisi societaria che sta risolvendo grazie ad una procedura di legge in corso che garantisce la continuità dei cantieri. La Ici presenterà un piano finanziario di risanamento a entro fine marzo. —