Le testimonianze “Ore chiusi a bordo al freddo e al buio”

valeria pretari
finale ligure
Quasi due ore chiusi sul treno, al freddo e al buio, sui binari ma a soli 800 metri dalla stazione di Savona. È una delle tante situazioni critiche che ieri mattina i pendolari partiti da ponente hanno vissuto, a causa del guasto elettrico sulla linea Ventimiglia-Genova, con tempi di percorrenza maggiori di tre ore, cancellazioni e limitazioni di percorso con autobus sostitutivi. A giudicare dai toni di chi ha vissuto il disagio, in effetti, stupisce che non ci siano stati momenti di tensione tra i viaggiatori e il personale di bordo. In generale, il sentimento più diffuso era quello di rassegnazione, di chi ogni giorno è costretto ad affrontare problemi continui per recarsi al lavoro e per muoversi in generale. «Sono partito ieri da Finale con l’Intercity, diretto come ogni giorno a Genova per lavoro – racconta Luigi Barlocco, assessore nel Comune di Tovo – Il treno era arrivato già in stazione con 38 minuti di ritardo. Alle 7,14 siamo rimasti bloccati per circa due ore sui binari prima della stazione di Savona. Eravamo al buio e al freddo. Le persone si sono rimesse le giacche, i cappelli e le sciarpe. C’era chi passeggiava nei corridoi per riscaldarsi. Ci hanno detto che c’era un guasto elettrico e che avrebbero mandato un traino per rimorchiare il convoglio. Alle 9 siamo riusciti ad arrivare in stazione a Savona e non si capiva come proseguire, un caos totale. Io alla fine mi sono arreso e sono ritornato a casa». Non è riuscito ad arrivare a destinazione nemmeno il direttore dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, che come ogni giorno da pendolare, parte da Genova per arrivare in ponente. «Sono partito da Genova Sturla alle 7, arrivato a Voltri hanno annunciato problemi alla linea. I treni erano bloccati – ha raccontato Davide Virzi – Ho preferito tornare indietro. La situazione per chi viaggia ogni giorno sta diventando insostenibile, negli ultimi mesi i problemi sono continui». Non è andata meglio a Mariapia Cavani, giornalista e insegnante, che doveva arrivare a Genova per tenere un corso di formazione: «Sono partita ad Albenga alle 7 già con ritardo. A Loano siamo scesi per prendere un bus sostitutivo che ci doveva portare fino a Voltri. È stato un viaggio della speranza: arrivati, non c’erano bus sostitutivi per il centro e abbiamo aspettato altri 40 minuti». —