“Non c’è dubbio che Italcoke produca più benzopirene”

«A Cairo la qualità dell’aria non è per nulla soddisfacente e ci sono precise responsabilità. Impossibile negarlo. Mi fa specie, però, che alcuni pare se ne accorgano solo ora». Perentoria replica del sindaco di Cairo, Paolo Lambertini, all’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone che, in risposta ad un’interrogazione del consigliere Roberto Arboscello, ha dichiarato che «non vi è alcuna correlazione significativa tra i dati rilevati per la qualità dell’aria in Val Bormida e quelli rilevati dalle emissioni di Italiana Coke».
Commenta, Lambertini: «I superi di benzopirene sono da attribuirsi senza dubbio ad Italiana Coke. Lo aveva detto il piano della Regione; lo hanno ribadito le varie sentenze, per ultima quella del Consiglio di Stato; lo dice la logica dei controlli incrociati, separando il benzopirene prodotto da produzione industriale da quello di altre combustioni, e verificando la direzione dei venti. Immagino, quindi, ed auspico, che l’assessore non abbia voluto negare tale situazione, ma sottolineare come, attualmente, ed è la verità, non si è trovata una correlazione tra i dati ad esempio delle Sme (misurazioni di continuo ai camini) dell’Italiana Coke, e appunto, i superi registrati. Credo che il vero nodo siano le emissioni diffuse di un impianto che ha oltre un secolo di vita. Ma non è compito del Comune capire tecnicamente come proseguire o implementare i controlli, se non chiedendo l’applicazione delle prescrizioni già individuate. Quello che è, invece, evidente è che tali continui superi del limite ci sono, hanno una sorgente, e devono essere risolti per il bene dei cittadini».
«Ma è altrettanto chiaro – prosegue – è che tale situazione non si è creata ora, o negli ultimi 8 anni, come sembrano far intendere certi interventi. O forse chi presenta ora interrogazioni, a Cairo o in altre sedi, ha intenzione di assumersi la responsabilità di dire che prima del 2017 non c’era inquinamento e non si moriva di cancro? La verità è che grazie a noi i dati sul benzopirene, che si è sempre respirato, probabilmente in dosi anche maggiori senza che nessuno facesse nulla, sono stati resi pubblici; che negli ultimi anni si è arrivati ad un più stringente rinnovo dell’Aia con specifiche prescrizioni; e che siamo stati noi a tirare fuori uno studio epidemiologico che giaceva dimenticato in un cassetto. Studio che intendiamo sollecitare Regione ed Asl ad aggiornare». M.CA.—
