Cairo, benzoapirene nell’aria La Regione “assolve” Italcoke

Mauro Camoirano
Cairo
Inquinamento a Cairo, la Regione “assolve” Italiana Coke. L’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone: «Nessuna correlazione tra qualità dell’aria ed emissioni Italiana Coke. A breve, però, la convocazione della Commissione tecnica regionale». Al centro, i superi di inquinanti accertati, soprattutto il benzoapirene. La normativa parla di un massimo di 1 ng/mc, considerandolo un valore obiettivo e non un vero limite, ma il 2024 è l’ottavo anno consecutivo in cui tale valore annuo viene superato, ed anche di molto. 
Il consigliere regionale Robeto Arboscello ha quindi presentato un’interrogazione e non pare certo soddisfatto: «Nonostante le rassicurazioni riciclate negli anni, siamo ancora di fronte a un’emergenza. La Regione ha affermato che il piano di risanamento è in corso, che non si evidenziano correlazioni con le attività produttive, e ha attribuito l’aumento di alcuni valori anche a condizioni meteo-climatiche sfavorevoli. Una spiegazione del tutto insufficiente: più una giustificazione che non affronta il problema alla radice». 
Ma se i superi di benzoapirene, con picchi giornalieri anche di polveri sottili o benzene, sono palesi, bisogna anche ricordare come le stesse due indagini epidemiologiche, condotte sino al 2013, pur rimarcando la maggiore casistica di tumori dello stomaco e del colon-retto in Valle, ammettevano che mancherebbe qualsiasi correlazione tra il maggior numero di patologie e i fattori ambientali. Replica, quindi, l’assessore Giacomo Raul Giampedrone: «Sarà convocata a breve una riunione della Commissione tecnica per acquisire gli aggiornamenti sulla qualità dell’aria in Val Bormida e valutare lo stato di attuazione delle prescrizioni previste dall’autorizzazione integrata ambientale per la cokeria di Bragno. Il sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni dell’Italiana Coke, e il monitoraggio della qualità dell’aria della Valbormida risultano particolarmente accurati ed efficienti. E secondo i dati emersi non vi è alcuna correlazione significativa tra i dati rilevati per la qualità dell’aria in Val Bormida, e quelli rilevati dalle emissioni di Italiana Coke. Non risulta alcuna correlazione neppure tra la presenza di rilasci visibili di fumo delle batterie dall’impianto di italiana Coke (sistema, però, cricato dagli ambientalisti, ndr), e i dati sia del monitoraggio in continuo delle emissioni, sia sulla qualità dell’aria». Giampedrone ha poi rilevato che «l’innalzamento dei valori di PM10 verificatosi a novembre è da ritenersi correlato a una condizione meteo climatica favorevole al ristagno degli inquinanti piuttosto che a una situazione locale di emissioni anomale». Fenomeno confermato da Arpal. —