
Tradita da uno Stato a cui la sanità pubblica interessa zero”
Oggi la mia mamma non c’è più e desidero scrivere qualche riga.
La mia mamma era una donna d’altri tempi, ma al passo con gli attuali. Come tutti, con pregi e difetti, e oggi mi sento di dire che il più grande difetto fosse quello di mettere subito dietro agli affetti familiari un senso dello Stato e del dovere civico ammirevole. E proprio questo è stato il maggior tradimento che potesse ricevere.
Infatti, è stata proprio tradita da uno Stato a cui la sanità pubblica interessa zero. A scanso di equivoci, non mi riferisco ovviamente solo a questo governo, ma al susseguirsi degli stessi, indipendentemente dal colore politico, poiché tutti padri dei finti finanziamenti (in realtà tagli) portati come vessillo.
La mia mamma ha trascorso l’ultima fase della vita su una brandina del pronto soccorso, soffrendo per giorni in un ospedale incolpevole (Santa Corona – Pietra Ligure), dove il personale medico e sanitario si spende ammirevolmente con dedizione e determinazione, combattendo una sanità tanto in debito da obbligare i familiari dei degenti del pronto soccorso a portare cibo e coperte per i propri cari. Pena: la fame, la sete e il freddo.
Solo alla fine del suo tragitto si è trovato per mamma un letto in corsia. La carenza di letti e di brandine è paradossale e vergognosa. E i parenti, arrabbiati, ahimè in discussione col personale, in quanto ultimi di una catena, sono vittime anch’essi del degrado.
La mia mamma è andata in cielo, tradita da ciò in cui non ha mai vacillato nel credere. Una beffa. Il mio dolore è certo nella perdita, ma parimenti la rabbia lo compensa, perché quello che era stato il prima della sanità è defunto negli anni. Lentamente.
Come lentamente si è spenta lei. Lentamente e nella sofferenza. Sua, nostra, del personale ospedaliero e di chi ci si trova. E sono tanti. Sono il popolo italiano. Quello che negli anni vota. E vota sempre meno perché non ci crede più.
Ma la mia mamma ci credeva stoicamente. Sanità, istruzione e giustizia sono i cardini di uno Stato serio e coerente con i cittadini. Mi sento di dire che il nostro Paese li abbia persi tutti e tre.
La mia mamma non c’è più, ma a tutto il personale medico che ho incontrato dico solo un grande grazie per la quotidiana capacità di essere presenti… nonostante tutto.
A voi, che un tempo non lontano vi hanno chiamato eroi, aggiungerei un… sigh… dimenticati.
Concludendo, penso di meritare un augurio a tutti coloro che ignorano lo stato delle cose sulla sanità: di trovarsi per una volta nei panni in cui mi sono, per loro colpa o indolenza, ritrovata; inerme nel veder soffrire la persona che mi ha dato la vita.
Un sentito “vergognatevi” da parte mia che scrivo e da parte di chi sta soffrendo in silenzio.
La mia mamma non c’è più, ma per tutto il personale ospedaliero sarà un altro giorno di guerra.
Barbara campi ,figlia
