
PARLA ANGELO VACCAREZZA, “REGISTA” DELLA CONVERSIONE A U DELLA REGIONE SULL’IMPIANTO SNAM “IL PRESIDENTE BUCCI È STATO SEMPRE CONTRARIO E PUÒ CONTARE SULL’APPOGGIO DI TUTTO IL CONSIGLIO”
VALENTINA CAROSINI
Dopo la volontà politica unitaria ora toccherà alle interlocuzioni, tra governo e Liguria, tra Roma e Piombino o altre possibili mete che spostino dall’orizzonte savonese l’ombra di un rigassificatore non voluto.
L’unità è trasversale sullo stop all’iter per l’approdo dell’impianto davanti alle coste di Vado Ligure, suggellata con un documento unitario di maggioranza e opposizione varato nell’ultimo consiglio che dà al governatore ligure Marco Bucci l’impegno di tradurre in atti concreti la contrarietà di un territorio, e avviare il dialogo necessario a girare la chiave nel quadro, per fermare una macchina, avviata non da lui ma dal suo predecessore.
Ma si dovrà probabilmente passare da atti concreti che chiudano un percorso che vede ancora ‘congelate’ ma non annullate le procedure di Via e la Conferenza dei servizi, studi pendenti come una spada di Damocle sui territori sondati per ospitare l’impianto.
E se il governo dovesse insistere? Scettico il presidente Bucci che martedì aveva spiegato una volta di più i motivi concreti a supporto della sua contrarietà all’arrivo dell’impianto. «Non ha senso, ci sarebbero 450 milioni da spendere per niente, al governo sono persone intelligenti, non faranno mai una cosa del genere». Ma ribadendo il punto fermo per cui se «la Regione dice di no, non si va avanti».
Potrebbe passare per la Calabria – salvo ripensamenti da parte della stessa Toscana – la soluzione al nodo, un’ipotesi già avanzata e non smentita che cambierebbe la destinazione della nave Italia Lng, ex Golar Tundra, che dal 2026 dovrà necessariamente, e in virtù dei accordi pregressi firmati al momento del suo approdo a Piombino, sgombrare il campo dalle coste toscane dove era stata sistemata in via provvisoria e in piena emergenza energetic’, in seguito allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, che aveva fatto impennare i costi del gas.
Da lì era diventata una priorità nazionale, quella di una maggiore autonomia energetica e di un contenimento dei prezzi. E si era pensato all’opportunità offerta dall’installazione di rigassificatori, come quello di Piombino.
Cosa accadrà ora, non è semplice prevederlo. Come sintetizza il consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, «immagino si avvierà un’interlocuzione su posizioni decisamente chiare con il governo, che fino a ieri aveva nel governatore Toti, anche commissario, un atteggiamento di totale di disponibilità ad accogliere l’opera. Oggi il presidente Bucci, che da subito aveva dichiarato contrarietà, ha una forza in più: un consiglio regionale che lo appoggia al completo in questa scelta». —
