Accordo Toti-Giuliano smontato da 18 mesi di battaglie popolari

Diciottomesi di annunci, progetti, accordi, revisioni, osservazioni e battaglie di piazza. Così è saltato il piano dell’ex governatore Toti che aveva trovato l’appoggio del sindaco di Vado Monica Giuliano. Era l’estate del 2023 quando l’expresidente della Regione e commissario straordinario di Governo per la costruzione dell’opera aveva annunciato che il rigassificatore Golar Tundra, nel secondo semestre 2026, sarebbe stato spostato da Piombino alla rada di Vado a 2,9 chilometri da Savona.
La nave, diventata poi Italis Lng, di proprietà di Snam, starà in porto a Piombino almeno fino al 2026. La gasiera, voluta dal governo Draghi subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina per garantire energia al Paese, aveva trovato però subito anche la ferrea opposizione dei cittadini e del sindaco di Piombino Francesco Ferrari. Su proposta di Toti, si era deciso di spostarla a Vado Ligure utilizzando la formula off-shore. Il trasferimento aveva trovato l’appoggio anche dell’ex sindaca di Vado Ligure, Monica Giuliano che, ad agosto 2023, si è dimessa per essere nominata commissaria dell’Agenzia regionale per i rifiuti. Un’operazione che aveva portato anche all’arrivo del commissario di governo a Vado e poi alle nuove elezioni vinte da Fabio Gilardi, attuale sindaco, che ha subito perso le distanze dalla linea Giuliano schierandosi contro il rigassificatore.
Il progetto del trasferimento della nave aveva scatenato, sin da subito, una sollevazione popolare anche nel Savonese, era nata una rete comitati di cittadini, ci sono state anche due catene umane sulla spiaggia da Albissola a Spotorno con migliaia di persone. E poi decine di manifestazioni a Genova, Savona, flashmob, incontri pubblici con esperti.
Nel frattempo, pur tra mille polemiche, l’iter amministrativo della pratica non si era fermato, anche perché da Piombino nel 2026 la nave di Snam se ne andrà. Secondo le autorizzazioni, infatti, Italis Lng, ormeggiata dalla primavera del 2023 alla banchina Est della darsena Nord, resterà lì fino al 2026. Il sindaco Ferrari recentemente ha dichiarato: «Le autorizzazioni dicono questo, che il rigassificatore nel 2026 se ne andrà da Piombino. La battaglia che l’intera città ha fatto ha portato anche a questo risultato e quindi assolutamente sì, se ne andrà».
Invece il nuovo governatore ligure Marco Bucci, ha subito preso una posizione molto chiara. «In Liguria abbiamo già le petroliere e la dorsale del gas in Italia corre lungo il Tirreno. Sbagliato spendere 450 milioni per portare i tubi a Vado», aveva detto. Infine, due giorni fa, la mozione bipartisan in Consiglio regionale. d.g. —