Cairo, per il pronto soccorso serve un piano anti alluvione

mauro camoirano
cairo montenotte
L’Asl 2 garantisce l’installazione della nuova tac all’ospedale di Cairo. La risposta data dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, all’interrogazione presentata dal consigliere Jan Casella (AVS) per chiedere i tempi di riapertura del pronto soccorso 24 ore su 24, come ipotizzato dal Governatore Marco Bucci in campagna elettorale, aveva acceso nuovi timori. Fugati, però, dal direttore socio sanitario di Asl 2, Monica Cirone.
Nella nota l’Asl 2 chiarisce alla Regione cosa sarebbe necessario, tecnicamente, per trasformare in pronto soccorso h24 l’attuale Ppi, attivo 12 ore al giorno per i casi di bassa complessità. Non si esprime, da un punto di vista tecnico, organizzativo, di disponibilità di medici e personale, o di sicurezza per il paziente, sul fatto che, al termine della tempistica indicata, tale passaggio possa avvenire o meno.
Detto questo, dall’Asl 2 sottolineano due aspetti: per avere un pronto soccorso servono difese ambientali adeguate, per evitare gli stessi devastanti scenari dell’ultima alluvione. Oltre ad un’idonea radiologia attiva 24 ore, tac compresa. E visto che l’acquisto dell’apparecchiatura, tra l’altro molto performante, dotata dei più avanzati software diagnostici per indagini tomografiche total body e cardio vascolari, rientra nei fondi Pnrr che hanno scadenze ben precise, è naturale il timore che si possa utilizzare la scusa dell’alluvione per rinunciare a tutto. Rassicura, però, la dottoressa Cirone: «La nuova Tac ci sarà. La devastazione del piano seminterrato, dove c’era la radiologia, ci ha costretto a ripensare completamente una ricollocazione, probabilmente a piano terra, ma il progetto definitivo è atteso per metà mese, ed anche oggi i nostri tecnici sono in loco per proseguire le valutazioni. Parallelamente si sta lavorando perché l’installazione dell’apparecchiatura possa avvenire entro gennaio 2026, in linea con le tempistiche previste dal Pnrr. Ma anche in caso contrario (l’Asl prevede una tempistica di almeno 18 mesi che porterebbe a sforare) la nuova Tac non è in discussione». Riguardo poi la ricollocazione della Radiologia, nell’ipotesi di installarlo a piano terra togliendo spazi agli attuali ambulatori, il direttore sociosanitario sottolinea che non è un problema «visto che per gli ambulatori ci sarà la Casa di Comunità che si prevede di attivare entro febbraio 2026». Ma un altro aspetto riguarda la necessità di opere di prevenzione ambientale, «ovvero adeguate opere di protezione che si stanno valutando» che, l’Asl, sottolinea alla Regione, «non sono attuabili esclusivamente da Asl 2».
