Il silenzio assordante di chi, all’indomani di Nova, aveva alzato la voce per contestare, urlare al “complotto” e minare il Movimento 5 Stelle non può passare inosservato. Che fine hanno fatto i detentori del “vero verbo grillino”? Sono scomparsi, forse in attesa di un momento più favorevole per riemergere.

La storia insegna che il silenzio non è mai casuale: può servire a far dimenticare, a riorganizzarsi o semplicemente a mascherare la codardia di chi, messo davanti alla realtà di essere una minoranza, preferisce sparire. Ma attenzione, perché sotto questa cenere cova ancora la brace: i sabotatori sanno bene come e quando colpire.

Ora non avrebbero visibilità, e senza visibilità il loro dissenso non esiste. Ma guai a pensare che sia tutto finito: il nemico non è scomparso, è dormiente. Sta mimetizzandosi, aspettando l’occasione giusta per tentare di incendiare ciò che di buono è stato costruito. Essere pronti e vigili è l’unico modo per non lasciare spazio a chi trama nell’ombra.