Silvia Campese
Luisa Barberis / savona
«Mi è stato chiesto centocinquanta volte. E ho sempre risposto allo stesso modo. Lo faccio per la centocinquantunesima: Savona può mettere il punto definitivo alla vicenda del rigassificatore . Non si farà».
Nella sua prima giornata savonese da presidente della Regione, Marco Bucci ha toccato tanti temi. Ma quello più atteso, sul territorio, era lo stesso: il rigassificatore, l’impianto Snam che l’ex governatore Giovanni Toti si era impegnato a portare da Piombino a Savona, in accordo con il premier Giorgia Meloni. In campagna elettorale Bucci aveva preso le distanze dalle posizioni di Toti. E ieri ha dato la conferma. Invitando i savonesi a non chiederlo più. «Il rigassificatore non verrà spostato. Resterà a Piombino – ha detto- Ne ho parlato a lungo anche con Snam: ho spiegato che sarebbe un investimento da 450 milioni insensato». Manca però l’ufficialità da parte del governo. «Non importa – ha detto Bucci-. Il rigassificatore è un tema chiuso. Non si farà».
Il presidente ha invece spostato il focus su tre aspetti: le infrastrutture , annunciando l’affido del progetto per la realizzazione della Ca rcare-Predosa . Lo sviluppo del porto e dell’industria soprattutto in Valbormida. Anticipando la decisione del governo: sarà lui il commissario per l’impianto di Funivie . Infine, ha parlato di s anità ribadendo che il “buco” di bilancio sarà azzerato.
La giornata di Bucci è iniziata presto: alle nove a Palazzo Sisto, dal sindaco del capoluogo Marco Russo . Se in campagna elettorale tra i due c’erano stati scambi piuttosto aspri (Russo è l’unico sindaco di un capoluogo di provincia appartenente al centrosinistra), ieri i toni sono stati amichevoli. E lo stesso Bucci è apparso rilassato e sorridente. Russo gli ha presentato la lista delle priorità e dei desiderata. «Un incontro proficuo e cordiale», l’ha definito il primo cittadino. C’è stato anche il tempo per le battute facendo riferimento all’imminente manifestazione del Confuoco, tradizione ligure natalizia. «Si pronuncia in dialetto. Non alla spagnola, come faceva Toti», ha commentato Bucci.
La mattinata è proseguita in Unione Industriali e poi in Provincia, ricevuto dal presidente Pierangelo Olivieri, dove Bucci ha incontrato i sindaci dei 69 Comuni. Tanti i temi toccati. «Dobbiamo partire dalle infrastrutture – ha detto-. Lo snodo sarà la Carcare-Predosa, ma fondamentale sarà anche il trasporto su ferro: dai collegamenti con l’entroterra al raddoppio della ferrovia a ponente».
La giornata savonese di Bucci si è conclusa in Valbormida . A Cairo ha incontrato sindaci e imprenditori e toccare con mano le ferite inferte dal maltempo al territorio nei nubifragi degli scorsi mesi. «Sono qui per ascoltare – è stato il saluto alla platea -. I danni sono moltissimi: abbiamo chiesto 280 milioni di euro per gli eventi di settembre e ottobre. Tra questi ben 102 sono per i danni subiti dal Savonese, di cui 64 milioni in Valbormida . Sono i soldi che servono per coprire le somme urgenze, dare corso agli interventi per rispondere ai problemi delle aziende e delle famiglie, per i lavori da fare sul territorio, per esempio rimuovere le frane. Tutte le richieste sono state accettate, ora aspettiamo i fondi». 
Una prima risposta arriva per Funivie . «Il sottosegretario ai Trasporti mi ha comunicato che verrò nominato c ommissario per Funivie – ha detto il governatore -. Non appena avrò l’atto, darò subito la delega all’assessore Paolo Ripamonti ». 
Poi c’è il problema di ripulire i letti dei fiumi (e dei piccoli rii affluenti) da terra e detriti. «Abbiamo bisogno di poter entrare nei fiumi per pulire, togliere i detriti ed evitare che nuove piogge creino altri danni», è stata la voce dei sindaci. Una richiesta avanzata anche dagli imprenditori, che hanno evidenziato la necessità di ripulire la diga di San Giuseppe: colma di fango e mai pulita dal lontano 1994. «Sono pronto a combattere la battaglia per dragare i fiumi », la promessa di Bucci, che si è impegnato anche a dare avvio a un progetto per mitigare il rischio idrogeologico non solo dei fiumi, ma anche degli affluenti.
Tra i grandi feriti dell’alluvione del 26 e 27 ottobre c’è l’ ospedale San Giuseppe di Cairo e Bucci ne ha parlato a cuore aperto con i sindaci, sbilanciandosi. «Tutto quello che è stato danneggiato, verrà ricostruito. I servizi torneranno: l’Asl sta valutando di spostare la Radiologia al primo piano (il -1 alluvionato, verrà dismesso, ndr ). Ma occorre adeguare i locali, rinforzando il pavimento. Nel frattempo possiamo valutare una convenzione con i privati per rispondere alle esigenze dei pazienti. Per questa valle serve un pronto soccorso che risponda ai codici bianchi, blu e verdi ed eventualmente una seconda casa di comunità tra Millesimo e Cengio». 
Non meno complicato è il capitolo dell’ area di crisi complessa . Gli imprenditori hanno chiesto regole più snelle per partecipare ai fondi, Bucci ha rilanciato chiedendo una mappa delle aree libere. «A Genova avevo la fila in ufficio di imprenditori in cerca di aree libere – ha detto il governatore – Vorrei accoglierli con un menù di zone pronte a ospitare le industrie. Qui ci sono gli spazi. E sono risorse». Poi l’impegno finale: garantire una presenza costante sul territorio, una volta al mese. —