“La stazione di Albisola inaccessibile ai disabili”

Nella stazione ferroviaria di Albisola, che ospita anche il comando della polizia locale, anziani con problemi di motricità e disabili devono arrangiarsi per raggiungere i treni: farsi aiutare da qualche altro passeggero di buon cuore o farsi accompagnare da amici o parenti. Infatti per accedere ai binari 3 e 4, gli unici rimasti in funzione dei 4 presenti originariamente, non c’è il montascale automatico. Mentre per andare negli uffici della polizia municipale si usa un’altra scala laterale all’edificio, situata nell’atrio dello stabile, per salire un piano. 
Ma in questi casi si avvisano gli agenti in servizio e questi scendono incontro all’utente e per espletare le pratiche del caso solitamente si posizionano all’interno dell’attiguo bar. Altrimenti, per arrivare in un altro modo al comando della polizia urbana, in auto si può utilizzare il varco che si trova a levante di via Sisto IV e che conduce all’ex area merci dove sono normalmente posteggiate le auto di servizio a disposizione degli agenti. Anche in questo caso occorre telefonare al centralino e chiedere di farsi alzare la sbarra posta all’ingresso della rampa, i vigili controllano tutto con le telecamere, anche per motivi di sicurezza, e consentono così l’accesso al disabile o all’anziano fino a pochi metri dagli uffici. Il caso è stato discusso anche in Consiglio comunale, quando è stato approvato il Peba, acronimo del progetto di eliminazione delle barriere architettoniche, un atto dovuto richiesto dalla Regione per migliorare l’accessibilità su tutto il territorio. Ma è un piano che richiede circa due milioni di euro per la completa realizzazione. Serena Cello, consigliere di opposizione del Partito Democratico, ha proposto al Consiglio di inviare una lettera a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) per sollecitare una risposta urgente sull’eliminazione delle barriere architettoniche nella stazione. «Il bacino di utenza della stazione è di circa ventimila abitanti, considerando anche i viaggiatori di Albissola Marina e di tutto l’entroterra. Finora la struttura non è servita né da rampe né ascensori per l’accesso ai marciapiedi posti al piano di transito dei treni». M. Pi. —