La rinascita delle aree ex Tirreno Power dalle gru gialle alla comunità energetica

Le aree che erano della centrale Tirreno Power di Vado Ligure, sono sempre più al centro di importanti investimenti e riprendono vita nel settore industriale, logistico, di formazione e dell’energia, con un occhio di riguardo alle rinnovabili.
Proprio in questa direzione va la CER la comunità energetica rinnovabile, da quest’estate presente negli spazi appartenuti alla centrale con un impianto green da 1 MW che può soddisfare il fabbisogno di 400 famiglie. Alla nuova comunità partecipano Vernazza Autogru,MecPlast, Sea Art Hotel, Birrificio Alta Via. I benefici destinati agli enti locali saranno assegnati tramite una convenzione ai Comuni di Quiliano e Vado Ligure. L’impianto è presente sui tetti dell’edificio della centrale e su una superficie di 9mila metri quadrati sono stati installati 1800 pannelli solari bifacciali. Negli spazi è presente anche con i suoi laboratori la cittadella dell’energia, realizzata in collaborazione con l’Università di Genova. Un centro di alta formazione per ingegneri di settore. Ma, da quattro anni e mezzo la realtà di maggior rilievo è l’insediamento di Vernazza Autogru, colosso internazionale del settore e regista importante di tante altre iniziative, alcune delle quali nel 2025 conosceranno un grande sviluppo. All’interno dei 300 mila metri quadrati disponibili non ci sono soltanto gru o componenti ad esse riferibili, ma nascerà presto un grande polo di tipo industriale che conterrà non solo automotive con movimentazione di 2000 auto oggi e possibili punte di 6000 in futuro, ma anche logistica e manifatture di vario genere. Attualmente nel centro Vernazza di Vado, operano 35 addetti che spesso arrivano a 100 – 150 grazie anche alle aziende dell’indotto che collaborano con il colosso delle gru. «Siamo cresciuti moltissimo in questi anni – hanno spiegato Diego Vernazza e la figlia Giulia, responsabile delle aree di Vado Ligure. Siamo felici di aver potuto investire in questa realtà vadese e ligure, considerato che se non avessimo avuto questa possibilità avremmo dovuto guardare ad aree su Lombardia o Piemonte. Entro la prossima primavera termineremo la fase delle demolizioni . Tutti i componenti in questione sono stati completamente riciclati e riutilizzati in un’ottica importante di economia circolare e di sostenibilità ambientale». a. am. —
