il caso
Stefania Mordeglia
Luca Rebagliati
Da un mese e mezzo il Frantoio cooperativo è il posto più affollato di Celle : è un viavai di uomini che scaricano casse stracolme di olive e, dopo qualche ora, tornano a ritirare l’olio e vanno a casa felici, con taniche e bidoni di extravergine profumato, verdastro, ancora tiepido. Il viavai è incessante giorno e notte. Infatti da diverse settimane il frantoio è aperto per 18-20 ore al giorno. Si lavora incessantemente anche fino alle 5 del mattino per potere soddisfare le innumerevoli richieste. Auto, furgoni e camioncini provenienti dal paese, dalle località limitrofe, ma anche dal Piemonte, da Cuneo, Asti, Savigliano scaricano e caricano in continuazione. La situazione è analoga negli altri frantoi della provincia, considerato che per il settore olivicolo questa è un’annata record, per lo meno per quanto riguarda la quantità e la qualità di olive, meno per la resa, che è ancora decisamente bassa (in media dal 10 al 12% di olio extravergine ogni quintale di olive).
«Sembra strano, ma da qualche anno in diverse zone del Piemonte gli agricoltori hanno sradicato i vigneti per sostituirli con gli ulivi, che richiedono meno cure – spiega Eugenio Alipede, presidente del Frantoio cooperativo di Celle -. Nel tempo, i macchinari per frangere le olive sono stati rinnovati più volte. Quelli che abbiamo adesso sono all’avanguardia . Inoltre recentemente abbiamo ottenuto la certificazione per la produzione di olio Dop ». Da anni è stato abbandonato il gombo, addio anche ai dischi di fibre di cocco, che venivano spostati a mano per la spremitura.
Quattrocento soci , 5-6 dipendenti, il Frantoio cooperativo di Celle è l ‘azienda più antica del paese . La sua apertura risale infatti al 1911 . La meccanizzazione oggi ha ridotto l’intervento dell’uomo. Il Frantoio di Celle ha indetto un concorso per ideare il logo “Olio di oliva extravergine Dop Riviera Ligure” , che diventerà il segno iconografico per le attività, riconoscimento e vendita della specifica variante territoriale dell’olio, aperto agli studenti del “Mazzini-Da Vinci”, del “Ferrari-Pancaldo” e agli artigiani locali che operano nel settore della ceramica, fotografia e grafica pubblicitaria. Il concorso si concluderà con una cerimonia a metà dicembre. Ma altre iniziative bollono in pentola al Frantoio di Celle, fra cui la Festa dell’olio, che sarà organizzata il prossimo anno, coinvolgendo tutto il paese.
L’ assalto ai frantoi è partito, in proporzioni mai viste fino a ora, anche nel Ponente del Savonese. Tra la gran quantità di olive che si sono sviluppate grazie alle condizioni favorevoli e all’assenza della mosca olearia, la crescente abitudine ad anticipare la battitura e la molitura, ai frantoi c’è la coda ormai da qualche settimana e la stagione della frangitura sembra destinata ad allungarsi, visto che le scarse rese di questa prima fase stanno inducendo molti a rinviare di qualche settimana la raccolta, nella speranza che un calo di temperature di qualche grado aiuti a smaltire acqua e incrementare le rese.
«Prendiamo le prenotazioni a dieci giorni – conferma Luciano Gallizia , presidente della Cooperativa olivicola di Arnasco – e, se confrontiamo la situazione con quella degli anni scorsi, certamente siamo tutti un po’ sotto pressione, ma è una pressione data dal ritorno a quella che dovrebbe essere la normalità dopo un paio di anni davvero magri. Questa volta le piante sono cariche, le olive sono grosse e sane e, ovviamente, si lavora di più. L’unico elemento negativo è la resa, perché la pioggia delle scorse settimane ha fatto ingrossare il nocciolo e gonfiato le olive di acqua».
Attualmente si lavora con una resa attorno al 10/12% , a fronte di una media che arriva attorno al 18 se non al 20% (e talvolta più), come dire tra il 30% e il 50% in meno. Il problema è che frangere un chilo di olive costa circa 30-35 centesimi e, con una resa bassa, ovviamente il costo dell’olio si impenna.
«Il problema è che questo si somma all’aumento generalizzato dei costi che si sta verificando da alcuni anni – afferma Silvano Gagliolo , produttore, oltre che presidente della Cia -. Purtroppo questo riduce i margini di guadagno per i produttori. Purtroppo quando i costi degli idrocarburi salgono, crescono anche le bollette, che però non si riducono quando quei costi scendono» .
Aspettando qualche settimana le rese saliranno? «Beh, dipenderà molto dal tempo: temperature un po’ più basse, soprattutto se non pioverà, aiuteranno a ridurre il contenuto d’acqua delle olive e forse questo farà tornare a raccolte un po’ meno anticipate rispetto alle abitudini di questi ultimi anni. I nostri avi olive così verdi non si sarebbero nemmeno sognati di toccarle». A ogni modo, la stagione resta positiva per quantità e per qualità , almeno a giudicare dai primi raccolti e dalle prime moliture. «La qualità è ottima, non solo per la produzione di olio. Olive così vanno bene anche per essere messe in salamoia, una produzione che meriterebbe di essere incrementata e valorizzata». —