
Francesco Margiocco / Genova
Sono passati quattro anni da quando il ministro dello Sviluppo economico, era Stefano Patuanelli, nel governo Conte II, pubblicava le Linee guida preliminari della Strategia nazionale sull’idrogeno, e siamo ancora a quei preliminari. La Strategia nazionale dovrebbe essere presentata entro fine anno.
Nell’attesa, si procede in ordine sparso, con qualche passo avanti. Sitav, società con radici in Liguria, a Cairo Montenotte, sta costruendo il prototipo di un nuovo tipo di locomotore per i porti e gli interporti, alimentato a idrogeno. «Nel fare manutenzione di locomotori diesel, ci siamo accorti che in Italia non li costruisce nessuno, in Europa pochissimi. Abbiamo deciso di entrare in questo mercato di nicchia, con una novità», racconta Antonio Ghiglia, responsabile ricerca e sviluppo di Sitav.
L’azienda esiste da decenni e opera tra Cairo, Piacenza, Milano e l’impianto di manutenzione dei Frecciarossa a Napoli. «Dove abbiamo circa 500 persone tra Cairo, Piacenza, Milano e l’impianto di manutenzione dei Frecciarossa a Napoli. La novità sta nel combustibile del locomotore, l’idrogeno. «Un primo tempo avevamo contemplato anche la batteria, poi scartata perché poco efficiente: costa, pesa, dura poco, ha tempi di ricarica lunghi. Molto meglio l’idrogeno, che le celle di combustibile trasformano in energia facendo reagire con l’ossigeno e generando, come unico scarto, solo acqua», aggiunge.
Tutto è pronto o quasi, e a fine anno avremo il prototipo», dice Ghiglia. A Genova, il progetto ha vinto il primo premio nel settore trasporti degli Italian Hydrogen Technology Awards. I potenziali acquirenti della tecnologia sono le Autorità portuali, gli interporti, le ferrovie, «che però ora non hanno manifestato il loro interesse».
Un ruolo di rilievo lo ha svolto l’Università di Genova, dove i professori Flavio Tonelli e Fabrizio Barbersi ci hanno aiutato nella scelta dei componenti e nei test del prototipo, fatti nel campus di Savona. Al momento, in Italia, l’unica altra sperimentazione dell’idrogeno per i treni, è quella delle Ferrovie Nord che hanno comprato tre treni alimentati dall’azienda francese Alstom e stanno creando una stazione di rifornimento in Valtellina.
