“Fra un anno e mezzo il rigassificatore Snam andrà via da Piombino”

valentina carosini
savona
La Toscana smentisce ogni intenzione di mantenere il rigassificatore nell’area di Piombino oltre le tempistiche scandite dagli accordi presi. E il Savonese ripiomba nell’incubo. La nave di Snam non rimarrà lì, come sottolineato ieri dal governatore Eugenio Giani mettendo fine ad ogni ipotesi elettorale circolante in Liguria. 
«Come commissario ho firmato per tre anni, dunque fra un anno e mezzo il rigassificatore se ne va”, ha spiegato il governatore toscano. Parole in risposta ai tiri incrociati degli ultimi giorni che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le regionali della Liguria, su cui pesa l’incognita di un’opera apertamente osteggiata dal territorio, a un mese dal voto. Il primo a parlare espressamente della possibilità di mantenere il rigassificatore vicino alle direttrici principali del gas, che in Italia sono la dorsale Tirrenica e l’Adriatica, era stato il candidato del centrodestra ligure Marco Bucci che, alla sua prima visita nel Savonese non più tardi di tre giorni fa, aveva spiegato che la Liguria è troppo distante, un territorio inadatto che avrebbe reso lo spostamento inutilmente costoso. 
«Il posto giusto è Piombino e si deve fare lì e se vinco io faremo in modo che questo discorso venga accettato dal governo”, aveva detto senza mezzi termini Bucci, segnando un cambio di passo radicale e sconfessando la posizione dell’ex governatore Toti. Per Bucci portare a Vado Ligure l’impianto significherebbe costruire una linea di tubi e collegamenti da «almeno 450 milioni di investimento, soldi buttati via». 
Parole, quelle di Giani, che ora però suonano ora come perentorie: tre anni in tutto era il tempo pattuito per la permanenza dell’impianto in Toscana. «Ma sono convinto che vi sia l’opportunità di altri siti – sottolinea Giani – avevo visto che il centrodestra in Liguria era tutto orgoglioso di portarlo a Vado Ligure». 
Il riferimento è alla gestione del governatore Toti che rivendicava l’opera come «strategica per tutto il Nord Italia», dettata da esigenze di approvvigionamento e contenimento dei costi su scala nazionale. «Io – ha concluso Giani – ricordo che il centrodestra che finora ha guidato la Regione parlava di un grande senso di responsabilità nel portarlo in Liguria». Posizione sconfessata da Bucci che rilancia la responsabilità al principale competitor, Andrea Orlando. «E’ lui – dice – che ha firmato il decreto». 
«Non era minimamente indicato il sito di Vado – risponde Orlando – Anzi, chiesi garanzie al ministro Cingolani». Dal centrosinistra e dal Savonese, il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello legge nelle parole di Bucci e del centrodestra «molta confusione« e «poca credibilità» ricordando che «i savonesi non si lasciano abbindolare». Bucci, dice Arboscello «convinto a candidarsi da Giorgia Meloni, dovrebbe richiamarla chiedendo di annunciare che il rigassificatore non si sposta da Piombino. Ma sappiamo tutti che non succederà». —