Il laboratorio analisi a Cairo raddoppia con l’unità mobile

Luisa Barberis
Cairo
«Il laboratorio di analisi sarà riorganizzato nell’ambito del rinnovamento dell’ospedale di Cairo. Sono in arrivo nuovi macchinari e un’unità mobile per offrire gli esami più vicino agli abitanti». L’Asl prende posizione e racconta lo scenario futuro del San Giuseppe. «Rappresenta la vera formula di ospedale territoriale: sarà un centro all’avanguardia, capace di rispondere in modo efficace e tempestivo alle esigenze della comunità locale» spiegano il direttore generale Michele Orlando e la direttrice dell’area socio sanitaria Monica Cirone. Solo la settimana scorsa aveva suscitato preoccupazione tra gli abitanti la possibile chiusura del laboratorio. Ora l’azienda traccia un quadro complessivo.
«L’ospedale sta vivendo una fase di rinnovamento – precisa l’Asl -. Anche il laboratorio di analisi vedrà significative migliorie: le attuali attrezzature sono obsolete, saranno sostituite con nuove tecnologie più performanti anche rispetto ai tempi di restituzione del risultato, più adatte alle future esigenze diagnostiche del presidio. Dal punto di vista dell’utilizzo, della verifica e della garanzia della qualità analitica, la gestione di tali attrezzature sarà interna al laboratorio, gestita da personale specializzato, come la validazione e la firma di tutti i risultati».
Il laboratorio continuerà a lavorare per il Punto di primo intervento, ma presto la consueta possibilità di effettuare i prelievi in ospedale verrà implementata con la “discesa su strada” di un ambulatorio mobile. Un nuovo camper attrezzato che, sul modello dell’unità mobile mammografica, raggiungerà i vari comuni. Nel percorso di crescita del San Giuseppe c’è poi la riapertura delle sale operatorie (dall’8 ottobre), l’entrata in funzione entro fine anno di una nuova Tac.
«L’ospedale sta attraversando anche un’importante rinnovamento grazie alle risorse del Pnrr – continua Asl -. L’adeguamento antisismico è stato già completato. La ristrutturazione di tutti i 3 piani del nosocomio è iniziata il 29 agosto e porterà alla realizzazione della Casa di Comunità. Servirà per rispondere a vasto bacino d’utenza, per seguire i percorsi della cronicità e conterrà svariati ambulatori: la guardia medica, studi per i medici di medicina generale, per gli infermieri di famiglia e di comunità e per le cure domiciliari, oltre agli studi specialistici con particolare attenzione alla gestione del diabete e a problemi di tipo cardiologico e respiratorio. Alcuni ambienti saranno per i servizi sociali e le associazioni di volontariato. I lavori avanzeranno senza interrompere servizi». Continueranno a lavorare i reparti del'”ospedale di comunità” (potenziato a 20 posti), affiancato dal reparto di riabilitazione. Da maggio è attiva la Centrale operativa territoriale, con mille pazienti in carico.—