
L’ex ambasciatore e firma del blog avverte il garante: “ferma la lotta intestina”
Torquato cardilli
Caro Beppe, ti rammento le mie credenziali che mi consentono di scriverti in libertà e con franchezza. La mia adesione al Movimento, resa manifesta nel 2012, appena libero per pensionamento dal vincolo costituzionale che impedisce al diplomatico in servizio all’estero di appartenere a formazioni politiche, è stata punteggiata dalla scrittura per il tuo blog di decine e decine di articoli.
Vorrei sapere se il tuo recente comportamento di sfida pubblica e di misera denigrazione di Conte sia stato ispirato da un innominato, potente e malefico Iago o dal tuo ipertrofico Ego. Ti consideravo davvero l’Elevato che osservava dall’alto dando consigli, benedizione, incoraggiamenti e protezione a chi deve operare ogni giorno con sacrificio e dedizione nel guidare la carretta e invece ti sei progressivamente immiserito in atteggiamenti terra terra.
A te che sei cultore della storia antica e della mitologia è quasi superfluo ricordare la patologia psichica di Crono, padre che desiderava uccidere i suoi figli nel timore che uno di loro avrebbe potuto detronizzarlo. Ti credevo visionario nel mondo dell’Altrove e invece ti ritrovo a utilizzare strumenti di lotta intestina, da faida di paese o di litigio condominiale, distruttivi della creatura che hai fatto nascere.
Non serve ancorarsi al tabù dei due mandati, erroneamente indicato come principio fondante perché esso non è menzionato nello statuto. Come in natura nulla si crea e nulla si distrugge così non esiste nulla che non sia modificabile. Persino la nostra Costituzione, nata dal sangue della Resistenza, è modificabile. Il Movimento contiene in sé il principio dell’adattabilità alla situazione in luogo della staticità, della imbalsamazione. I latini dicevano “tempora mutantur et nos mutamur in illis”, dunque perché volersi incatenare per sempre a un’idea, all’inizio accattivante della fiducia degli scontenti, ma che di per sé è l’antitesi della democrazia in generale e in particolare di quella diretta che hai insegnato al popolo italiano? In un mondo politico di volponi, corruttori, trafficanti, mestatori, complottisti, traditori e voltagabbana i nostri volenterosi, ma inadeguati e impreparati, portavoce vengono blanditi, irretiti e ingoiati dal privilegio. Pensare di rimpiazzarli con altrettanti pivellini, senza selezione, si è rivelato un errore esiziale. Chi si è fatto le ossa, dimostrando fedeltà ai principi e onestà d’intenti tout azimut, deve poter continuare a offrire il meglio di sé.
Le schiere degli elettori del M5S si sono diradate perché con l’ingresso nel governo Draghi, subdolamente fatto passare per “grillino”, si è persa la spinta ideale di rinnovamento, sono state ripiegate le bandiere del rigore morale, della pace, della solidarietà, dell’equità sociale, della lotta al privilegio, della difesa dei più deboli, aprendo la strada alla Destra. E il sabotaggio a tradimento di Di Maio, un Masaniello senza onore, ha inferto un duro colpo alla credibilità del M5S.
Conte, dopo aver ceduto alle tue lusinghe, con sforzi sovrumani, con coraggio e abnegazione ha avuto il merito di aver fermato, da solo e senza alcun sostegno da parte tua, lo smottamento. Tu che sei un principe dei social dovresti averlo percepito.
L’onore è una virtù che può scomparire in una piccola frazione di tempo per causa di un’azione moralmente indegna. È con questo metro che Francesco I, re di Francia, nel 1525 dopo essersi battuto con tutte le sue forze non essendo riuscito a evitare la sconfitta di Pavia, scrisse alla madre Luisa di Savoia “tutto è perduto fuorché l’onore”. Pensatori e scrittori hanno qualificato l’onore come la più importante virtù dell’uomo: l’onore è come l’anima, non ritorna da dove se n’è andata (Publilio Siro); la gloria la si deve acquistare, l’onore lo si può solo perdere (Cechov); la dignità consiste nel meritare l’onore (Aristotele).
Caro Beppe, se sei capace di sentire l’umore popolare, cerca di non perdere l’onore, come ha fatto “Giggino a cartelletta”, deponi i sentimenti di astio e di rivalsa, abbandona l’idea scissionista, fomentando qua e là con post o battute una dissidenza che non può avere successo. Lascia che la Costituente, massima espressione di democrazia, abbia luogo senza intoppi e senza colpi bassi. Solo così potrai restare nell’olimpo degli innovatori politici del 2000 e vedrai che Conte saprà renderti l’onore delle armi.
*ex ambasciatore in Albania, Tanzania, Arabia Saudita e Angola
