Funivie nel limbo da cinque anni

MAURO CAMOIRANO
Funivie, il conto alla rovescia inizia a diventare frenetico. Se non ci sarà una proroga della gestione commissariale, l’impianto, infatti, il 31 dicembre, passerà di competenza della Regione e, per molti, significherebbe la definitiva pietra tombale. Del resto, se in quasi 5 anni i vari governi che si sono succeduti non sono riusciti a smuovere di una virgola la situazione per quanto riguarda ripristino della linea e l’affidamento a nuovo concessionario, difficilmente è ipotizzabile che la Regione riesca nell’impresa.
Domani i sindacati incontreranno il sub commissario Paolo Ripamonti, a cui è riconosciuto un costante impegno per quanto riguarda i temi di sua competenza, ad iniziare dai parchi, all’avvio del trasporto su ferrovia, che dovrebbe essere complementare alla fune, ma che rischia, a questo punto, di essere l’alternativa. Anche se i conti, secondo gli addetti ai lavori, sono chiari: Funivie può trasportare a regime 6/7 mila tonnellate di carbone al giorno; il treno 1.400 ton a viaggio.
L’incontro con Ripamonti, però, a quanto pare, nonostante le voci che vedrebbero il sub commissario Ripamonti “fiducioso”, verterà sull’ordinaria amministrazione, anche se i sindacati non mancheranno di sollecitare anche riscontri sulle decisioni del governo.
La Regione, prima per il caso Toti ed ora viste le elezioni, è abbastanza assente, anche se l’assessore regionale allo Sviluppo, Alessio Piana, qualche settimana fa aveva sottolineato «Stiamo seguendo da vicino, con la gestione commissariale e il viceministro Rixi, l’evolversi della situazione. Abbiamo chiesto che venga prorogata la gestione della struttura commissariale per dare continuità all’azione avviata». Ma di notizie concrete, per ora, pare non ce ne siano. Gli stessi Comuni maggiormente coinvolti, ovvero Savona e Cairo, paiono abbastanza rassegnati.
I lavoratori, a quanto si dice, a settembre saranno indirizzati verso corsi di formazione di movimentazione ferroviaria. Commenta, il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri: «Purtroppo non si hanno notizie e spiace che anche rispetto agli obiettivi fissati per luglio, con il previsto avvio della parte ferroviaria, si è dvuto registrare un nuovo ritardo». —
