La provincia del vento A Savona 14 progetti per nuovi parchi eolici ma cresce la protesta

il caso
Luisa Barberis
Liguria terra di vento e proteste. I crinali del Savonese fanno sempre più gola ai colossi dell’energia alternativa, che vorrebbero installare qui 14 nuovi parchi eolici. In provincia ne esistono già 16 (48 aerogeneratori in funzione) a fronte di 22 totali in Liguria. Ma, se tutti i nuovi parchi dovessero ottenere il via libera per la costruzione, il Savonese si ritroverebbe tra le mani 320,5 nuovi megawatt di potenza.
Tanti quanti ne aveva ogni gruppo a carbone della centrale di Vado, oggi a gas. Un tesoretto non solo per le aziende energivore del comprensorio, ma utile anche per risollevare la Liguria nella classifica della produzione energetica da fonti rinnovabili, che oggi ci vede in sofferenza. Ma il proliferare di progetti per impiantare nuovi aerogeneratori si scontra con i dubbi e i timori non solo degli abitanti, ma anche degli amministratori (15 Comuni sono interessati dai nuovi iter) che ora vorrebbero porre un freno alla situazione. La questione è finita sui tavoli della Regione, che prova a fare ordine. «Per l’eolico, con il Piano energetico regionale 2030, il documento di programmazione e indirizzo, la Regione Liguria ha dato un’impostazione che raccomanda di limitare le installazioni – chiarisce l’assessore allo Sviluppo economico e all’energia, Alessio Piana – traguardando gli obiettivi di produzione imposti dalla norma comunitaria e nazionale attraverso l’eventuale potenziamento degli impianti eolici esistenti, e puntando su altre tipologie di rinnovabili, più adatte alle caratteristiche morfologiche della Liguria, come fotovoltaico e geotermico. Sono le Province gli enti delegati a rilasciare autorizzazioni uniche. La Regione, nell’ambito della valutazione di impatto ambientale nazionale, esprime una valutazione tecnica». Ma quante sono le aziende che bussano alla porta del Savonese? Gli abitanti parlano di “un’invasione”. «Su 16 progetti avanzati in tutta la Liguria, 14 insistono sul Savonese», è l’allarme lanciato dal coordinamento Tutela Monte Cerchio, che raggruppa le associazioni di cittadini liguri e piemontesi, contrari alla realizzazione dell’omonimo parco tra Cairo Montenotte, Cengio e Saliceto (in provincia di Cuneo) per un totale di sette torri e 43 megawatt di potenza. La protesta soffia soprattutto in Val Bormida: dei 14 nuovi progetti, otto sono a Cairo, altri quattro potrebbero essere costruiti ad Altare. Poi c’è il paradosso: tra le varie proposte, ci sono anche due ditte, la Fera di Milano (che in Liguria gestisce già numerosi altri parchi) e la Dai di Trento: si contendono la stessa collina sopra Ferrania di Cairo. Fera ha ipotizzato con sei aerogeneratori, Dai si accontenterebbe di cinque. Gli amministratori locali sono in trincea. «I Comuni non solo non hanno voce capitolo, non vengono neppure informati. Scopriamo i progetti dei nuovi parchi solo dopo che le procedure autorizzative sono iniziate.
Negli ultimi giorni i nostri uffici hanno ricevuto due note di avvio di nuovi iter, che si sommano ad altri in corso» è la protesta del vicesindaco di Cairo, Roberto Speranza. Ha scritto alla Provincia di Savona, chiedendo di istituire un tavolo tecnico per restituire ai Comuni la facoltà di incidere sulle decisioni. Il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri, ha avviato un confronto, ma avverte: «L’avvio di un iter tecnico non si può negare, l’ente assolve ai suoi obblighi. Comprendo le preoccupazioni, per questo è già iniziato il dialogo sul territorio per discutere della massiccia attenzione delle società rispetto alle nostre colline». Per Olivieri il tema è più profondo: «Le nostre aziende hanno bisogno di energia. Dobbiamo decidere come rispondere, cercando, per l’eolico, di mantenere un equilibrio tra nuovi parchi, esistenti o che vogliono ampliarsi». A chiedere risposte sono anche i cittadini, che denunciano non solo una sproporzione rispetto alle altre provincie, ma anche gli effetti collaterali che derivano dalla costruzione dei parchi: boschi tagliati e strade spianate per consentire ai mezzi di trasportare le pale, con conseguenti problemi in caso di piogge o maltempo. In provincia di Genova c’è un solo progetto in fase di valutazione. Uno è anche l’iter avanzato nell’Imperiese, tra i monti Moro e Guardiabella, dove gli animi sono però roventi, perché il parco proposto dalla ditta 18 Più Energia porterebbe ben 32 torri eoliche sulle colline di Ponente. Un’ipotesi che ha già innescato una bocciatura unanime da parte di associazioni di categoria, amministratori e abitanti. Un no compatto, percepito nel Savonese come un incoraggiamento a opporsi contro altri progetti. —
