“Riaprite corso Italia alle auto” raccolte 300 firme in un’ora

silvia campese
savona
«Per tutto il tempo abbiamo assistito a un afflusso continuo di cittadini, pronti a firmare per chiedere la riapertura di corso Italia. In un’ora abbiamo totalizzato oltre trecento firme».
La battaglia contro le pedonalizzazioni, portata avanti da Fabio Orsi, Pensierolibero.zero, da Manuel Meles, Cinque Stelle, e da tutta la minoranza è ripartita ieri. Con l’avvio di una petizione, in cui si chiede all’amministrazione comunale di fare marcia indietro sulla chiusura al traffico del tratto di corso Italia, tra via dei Vegerio e via Paleocapa. Due, ieri, i banchetti per la raccolta firme: uno in piazza Sisto e uno all’angolo con via Paleocapa. Tanti i bar e i negozi che hanno dato la propria disponibilità a tenere i moduli per la raccolta: dal bar Olimpia al Pellicano, dalla Casa della gomma al negozio di vini Vio.
«Abbiamo avuto un continuo afflusso di persone – dice Meles-. Non essendo, la nostra, una battaglia partitica, i cittadini si sono avvicinati al banchetto senza preconcetti. Abbiamo registrato un forte e diffuso malcontento. Soprattutto da chi vive a Villapiana e alla Villetta e con la nuova viabilità è costretto ad allungare di parecchio il tragitto in auto. Al di là del risultato, quello che conta è essere in strada ad ascoltare i cittadini. Dimostrando che il disagio, di cui parliamo da tempo, non è una nostra invenzione, ma un problema reale».
Dure le parole di Orsi. «Sono passati venti mesi dall’intervento di pedonalizzazione – dice-. Il nostro giudizio è negativo sia sul metodo che sul risultato. Una via nevralgica va chiusa dopo studi, simulazioni, verifiche sui flussi. Così non è stato. Per quel che riguarda il bilancio, questa chiusura ha peggiorato la qualità della vita a nove savonesi su dieci. Non c’è un settore che ne abbia beneficiato. È peggiorato il traffico privato e non ne ha beneficiato quello pubblico. Piazza Mameli è diventata, in certe ore, una nuvola di smog e rumore. I tempi di percorrenza per attraversare il centro sono diventati biblici. La via è perennemente deserta, di giorno come di sera. E meno sicura. Per questo chiediamo la riapertura».
Presenti al banchetto anche la consigliera comunale Daniela Giaccardi (Pensierolibero.zero) e Maurizio Scaramuzza (Lega). La raccolta firme proseguirà oggi, sino alle 19 e domenica mattina.
Sul tema è intervenuto l’assessore al traffico, Ilaria Becco. «Non ha senso dare un giudizio definitivo su un intervento complesso, che non è ancora completato – dice-. Le pedonalizzazioni, infatti, rientrano in un progetto di revisione della viabilità più ampio. È allo studio un intervento che modificherà il flusso di traffico in piazza Mameli e nelle vie intorno. Lo presenterà entro metà settembre la società Sintagma, a cui abbiamo affidato l’incarico di realizzare il Pums, il piano urbanistico della viabilità. Inoltre, in parallelo, è pronto e finanziato il progetto di restyling e valorizzazione del tratto del Corso, che è stato pedonalizzato. Credo, quindi, che il risultato vada valutato al termine del percorso complessivo».
Nessun dubbio da parte del Comune. «Andiamo avanti con il percorso intrapreso – dice Becco-. Siamo pronti ad ascoltare i cittadini, ma è necessario che non si dia un giudizio parziale, bensì una lettura complessiva dell’intervento. Le soluzioni di piazza Mameli, che dovranno essere valutate, sono mirate a rendere più fluido il traffico. Gli studi realizzati dall’Università ci dimostrano che la riapertura di corso Italia non sarebbe decisiva». —
