
«Mi candido alla presidenza della Regione Liguria, ma non è un’azione contro il Pd»: il senatore M5s Luca Pirondini, professore d’orchestra, ha affiancato il suo nome a quello dell’ex ministro Andrea Orlando, Pd, e fino a qualche giorno fa considerato unico, e condiviso, sul tavolo del campo largo in Liguria. A due mesi esatti dal voto, il campo largo sembra bloccato, non sceglie il candidato, e Orlando ha dato l’ultimatum, chiedendo una decisione entro la settimana.
❓Senatore Pirondini, conferma la sua candidatura a presidente?
«Sì, la mia candidatura è reale. E non è fatta dal M5s per prenotare posizioni nella prossima giunta o alzare la posta, come qualcuno dice. È un segnale di assunzione di responsabilità del Movimento nei confronti del territorio, un atto legittimo di una forza politica importante. Capirei, se lo facessero altri»
❓Il candidato in pectore c’era già, Andrea Orlando: non è in contrapposizione?
«Questa non è una candidatura contro Orlando, né tantomeno contro il progetto del campo largo in Liguria che, per noi, non è assolutamente in discussione. Il nostro ruolo nella coalizione è quello di garantire il perseguimento dei nostri ideali orginari e probabilmente anche di collante con le forze politiche a sinistra del Pd. Poi, in Emilia c’è un candidato Pd, alle recenti comunali si sono fatti certi percorsi, ora è tempo anche per il Movimento di esprimere un proprio nome».
❓L’ex ministro ha richiamato la coalizione a fare presto, con un ultimatum sulla sua disponibilità: il campo largo si sta bruciando il vantaggio sul centrodestra?
«Non c’è ritardo. Itavoli reali, nazionali, sulla Liguria sono cominciati solo in questi ultimi giorni. La discussione riguarda sia lo scacchiere locale, sia quello nazionale e il campo è definito tra M5s, Avs e Pd. Non perdiamo alcun vantaggio: ricordo che alle regionali del 2020, cominciò la campagna elettorale Edoardo Rixi ma, a due mesi dal voto, fu sostituito da Giovanni Toti, che vinse. È invece fondamentale chiarire prima le cose, per non avere problemi dopo. Poi siamo d’accordo che il candidato vada reso ufficiale entro pochi giorni».
❓Senatore, si candida alla presidenza della Liguria per il M5s di Conte, ma nel 2017 fu scelto da Grillo per la corsa a sindaco di Genova: ora con chi sta?
«Per il Movimento, questo è un momento di crescita, da cui nasceranno cose positive e in cui è giusto definire regole, decidere se cambiarle o meno. E mettere nero su bianco le cose. É fisiologico: chi non si muove, sparisce. E sono convinto che l’incontro tra Beppe e Giuseppe sia la nostra forza, perché tiene insieme l’anima iniziale del Movimento e un necessario pragmatismo successivo. Ci permette di conservare i nostri ideali, riuscendo ad essere operativi».
❓Renzi ha detto che sarà nel campo largo anche in Liguria, il M5s ha già messo i paletti: è un altro nodo che minaccia la coalizione? E Azione?
«Su Italia Viva è facile: chi siede nella giunta di centrodestra e nella maggioranza del sindaco Marco Bucci, a Genova, non può stare nel campo largo in Regione Liguria. Sennò, dovremmo pensare di far entrare anche Lega o FdI? Non poniamo noi veti ai renziani, hanno scelto loro con chi allearsi. Con Azione la situazione è totalmente diversa: i referenti regionali, il 18 luglio, erano in piazza De Ferrari con tutti noi, alla manifestazione nazionale che chiedeva le dimissioni al governatore Toti».
❓Gli ultimi sondaggi commissionati da Toti, con Orlando candidato, indicano un testa a testa tra campo largo e centrodestra, riuscirete a riprendere la Liguria?
«Sì, abbiamo la possibilità di vincere. La Liguria merita un’alternativa, non solo al centrodestra che ora è travolto dalle inchieste, ma anche a quel modello di amministrazione, fatto di apparenza senza sostanza, che ha devastato la sanità, doveva costruire ospedali e in nove anni non ne ha iniziato neppure uno. Che non ha fatto il Terzo Valico e la Gronda, anzi il viceministro Rixi ha ammesso che non ci sono i soldi. Toti ha usato la Liguria per diventare un leader nazionale, ma gli è andata male. E i liguri sono stufi di pagarne il conto».
