Campo largo in tilt a Genova Orlando evoca il passo indietro
alessandro di matteo
roma
Manca un tassello al centrosinistra per comporre il quadro delle candidature alle regionali d’autunno, ma rischia di rovinare la “campagna d’autunno” del Pd. Elly Schlein vuole fortissimamente ripetere il buon risultato di giugno e in Emilia Romagna e Umbria è già tutto pronto, i candidati sono in campo e sono sostenuti dal campo più largo possibile, da M5s a Iv. Il problema è la Liguria, dove la «disponibilità» di Andrea Orlando ancora non si è trasformata in una candidatura ufficiale e, a un mese dalla presentazione delle liste l’ex ministro comincia a mandare segnali di insofferenza: «Non perdiamo tempo prezioso», ha avvertito domenica scorsa. Non un richiamo generico, Orlando ha evocato addirittura un suo passo indietro: «La mia disponibilità è una carta sul tavolo della coalizione. Se non dovesse servire va tolta e ne va verificata un’altra».
Il dirigente Pd deve fare i conti con le resistenze del M5s ma anche di altre aree di centrosinistra che, in questa regione, contestano l’idea di allargare l’alleanza a Matteo Renzi. Spiega Nicola Fratoianni: «C’è sempre il problema di Renzi, non solo in Liguria. E in più in questa regione lui governa con Bucci a Genova. Puoi fare campagna per regionali col centrosinistra mentre a Genova governi col centrodestra? Per noi su Orlando si può chiudere in un attimo».
Al Pd cercano di minimizzare: «Abbiamo trovato la soluzione in Emilia Romagna e in Umbria, lo faremo anche in Liguria». La linea Schlein non cambia: i democratici non mettono veti e non ne accettano, si lavora sul programma. «Anche perché – insistono dal Pd – dopo il voto di giugno è evidente che noi abbiamo la responsabilità di costruire l’alternativa». E la destra si batte uniti, «lo dice anche la matematica». Giuseppe Conte, però, non può ignorare le mosse di Beppe Grillo, che nella sua regione potrebbe spingere la candidatura di Nicola Morra, ex senatore M5s. Per i 5 stelle, allo stato, c’è la «disponibilità» a candidarsi di Luca Pirondini. In Emilia Romagna l’intesa è stata facile sul sindaco di Ravenna Michele De Pascale e in Umbria il campo largo si è riunito intorno alla sindaca di Assisi Stefania Proietti. Resta il problema Liguria, e non a caso Stefano Bonaccini, ieri sul Corsera, suggeriva una possibile soluzione: Iv lasci la giunta Bucci. Si vedrà se sarà questa la quadratura del cerchio. Di sicuro, Orlando considera questa settimana decisiva, oltre potrebbe essere tardi. —
