PRIMO PIANO

Politica Interna

Ius scholae: Antonio Tajani, intervenendo al Meeting di Rimini, ha ribadito il diritto di Forza Italia a esprimere la propria posizione sullo “ius scholae”, anche se non incluso nel programma di governo. Pur confermando la lealtà al centrodestra, Tajani ha sottolineato la necessità di allargare i confini della coalizione, puntando a catturare i voti dei cattolici e dei moderati, e differenziandosi da Fratelli d’Italia e Lega sul tema europeo. Intervistato dal Giornale, il ministro dell’Interno Piantedosi ha dichiarato che “una sorta di ius soli da noi già esiste: riguarda i nati in Italia che ottengono la cittadinanza a 18 anni, se hanno trascorso la loro vita nel nostro Paese, e già oggi per costoro si valuta la frequenza scolastica come elemento di integrazione ai fini della concessione”.

M5S: All’interno del Movimento 5 Stelle si intensifica lo scontro tra il fondatore Beppe Grillo e l’attuale leader Giuseppe Conte. Alcuni ipotizzano che Grillo stia preparando una scissione, mentre altri credono che la disputa potrebbe finire in tribunale. Danilo Toninelli, attualmente membro del Collegio dei probiviri del Movimento, suggerisce una separazione consensuale se non si trova un accordo. Nel frattempo, Conte ha avviato assemblee online per discutere riforme del Movimento, con proposte che includono il terzo mandato e un possibile cambio di nome, temi che Grillo non gradisce. L’esito della votazione, previsto per metà ottobre, potrebbe sancire la vittoria di Conte e portare a una rottura definitiva.

Politica Estera

Usa: Kamala Harris, alla convention democratica, ha accettato la candidatura alla presidenza, centrando il suo discorso su tre punti: ha raccontato la sua storia personale, ha contrapposto la sua visione del futuro a Trump, rappresentante del passato, e ha rivendicato il patriottismo del Partito Democratico. Harris ha enfatizzato la sua vicinanza alle difficoltà della classe media, ricordando la sua infanzia in una famiglia di immigrati e il lavoro giovanile, in contrasto con la ricchezza ereditaria di Trump. Ha sottolineato l’importanza della libertà come responsabilità e ha mirato a conquistare gli elettori indipendenti e repubblicani delusi, presentandosi come presidente di tutti gli americani.

Israele: Il conflitto a Gaza è ancora caratterizzato da un intreccio di pressioni tra Stati Uniti, Israele e Hamas. Mentre Biden spinge per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, Netanyahu mantiene una linea dura, rifiutando concessioni sul corridoio di Philadelphia, vitale per impedire il riarmo di Hamas. Intanto, Israele continua le operazioni militari contro Hezbollah in Libano, con il rischio di un allargamento regionale del conflitto. Hamas sembra disposta a trattare, ma le tensioni restano alte, con l’Iran e il Libano che minacciano di destabilizzare ulteriormente la regione.

Economia e Finanza

Bce: Il calo della crescita delle retribuzioni nel secondo trimestre, scesa al 3,6% rispetto al 4,7% del trimestre precedente, ha ridotto il rischio di una spirale prezzi-salari, eliminando un ostacolo a un possibile taglio dei tassi nell’eurozona a settembre. Per confermare un ammorbidimento della politica monetaria, sarà però necessario valutare anche la produttività e i profitti aziendali. Sebbene un taglio robusto dei tassi sia improbabile, un quarto di punto sembrerebbe plausibile. L’attenzione ora si sposta sulle prossime mosse della Bce e della Fed, al momento in riunione a Jackson Hole (USA) con le altre Banche centrali.

Stellantis: Il ministro Urso ha nuovamente espresso una forte critica nei confronti del costruttore automobilistico Stellantis. Durante il Meeting di Rimini, ha dichiarato che “Stellantis deve fornire una risposta, e deve farlo presto. Se nelle prossime ore non riceveremo una risposta positiva riguardo al progetto della gigafactory di Termoli, i fondi del Pnrr saranno destinati ad altre iniziative”. Anche il segretario della Cisl, Sbarra, si è schierato al fianco del ministro, avvisando che “Senza interventi legislativi per prorogare la cassa integrazione negli stabilimenti, nel 2025 rischiamo di perdere circa 25.000 posti di lavoro”.