2 mandati “Io sono per le deroghe, gente come fico serve”

Luca de Carolis

Non crede che lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte tracimerà in tribunale: “A decidere tutto nell’assemblea costituente sarà la comunità del Movimento, come prevede lo Statuto, e non vedo nodi sulla gestione del simbolo”. E non teme – e non auspica – una scissione: “Il M5S è molto più coeso di come possa talvolta sembrare”. Ma Pasquale Tridico, capodelegazione dei Cinque Stelle in Parlamento europeo, economista, ex presidente dell’Inps, non può negare certe criticità: “Mi chiede se tutto questo discutere dei due mandati può sembrare una rissa sulle poltrone? Le rispondo che sì, è un pericolo che esiste, e che rischia di far passare in secondo piano il grande confronto su temi e progetti”.
Grillo contro Conte e viceversa: l’assemblea costituente è diventata l’occasione per una resa dei conti, no?
Stimo Grillo, e gli sono grato perché senza di lui il Movimento non esisterebbe. Ma senza Giuseppe Conte il Movimento sarebbe scomparso. Dopodiché ora c’è un terzo soggetto in campo, che è la comunità del M5S, quella che deciderà nella costituente, in un processo dal basso che non ha precedenti.
Addirittura?
Sì. Questa assemblea sta venendo costruita seguendo un preciso metodo, basato su uno studio sulla democrazia partecipativa e deliberativa a firma di due esperti americani, James S. Fishkin e Robert C. Luskin. Con l’aiuto di una società specializzata, Avventura urbana, stiamo portando avanti un esperimento che applica anche una raccomandazione della Commissione europea del dicembre 2023, secondo cui i cittadini vanno coinvolti nelle politiche pubbliche.
Però alcune decisioni stanno già provocando malumori, prima tra tutti quella di affidare a 300 iscritti e simpatizzanti estratti a sorte il compito di mettere ordine nelle proposte della base. Non era meglio affidarlo a delegati dei gruppi territoriali?
Il metodo individuato prevede il sorteggio, che garantisce imparzialità a tutto il processo, impedendo a chiunque di indirizzarlo o condizionarlo.
Cioè è una cautela contro possibili cordate?
C’è anche questo aspetto. Ma Conte è innanzitutto un accademico, e come tale non vuole derogare a un metodo, per onestà intellettuale.
Grillo è il Garante dei valori: visto il suo ruolo, potrebbe anche aver avuto ragione a chiedere un incontro preventivo a Conte sull’assemblea, no?
Io so che degli incontri ci sono stati, tra cui uno a Roma (a metà giugno, ndr) che mi dicono fosse andato bene, in cui Conte aveva annunciato a Grillo la volontà di tenere la Costituente.
A giudicare da quanto successo dopo, così bene non deve essere andato…
Non so. Ciò che però so è che c’è stato un vero cambiamento rispetto al passato del M5S, in cui spesso decidevano una o due persone e la democrazia diretta di fatto non c’era. Lo prova anche il fatto che alla fine alle votazioni partecipavano non più di 20 mila iscritti chiamati a dire sì o no a quesiti preordinati.
Il rischio di perdere l’anima togliendo certe regole o cambiando nome e simbolo esiste, non pensa?
Il nome non lo toccherei, mi piace, mentre per quanto riguarda il simbolo si può anche rinnovare, come peraltro è già stato fatto, ma non è un punto essenziale.
Anche lei toglierebbe il vincolo dei due mandati?
È stata una regola importante per il Movimento, ma oggi il M5S è cambiato, ed è più maturo, al punto di poter discutere di questo. Personalmente, consentirei di ricandidare determinate persone con un meccanismo di deroghe. Per farle un nome, come si può pensare di non candidare un uomo del valore di Roberto Fico come sindaco di Napoli o come presidente della Campania?
La base potrebbe ridiscutere anche la collocazione politica. Lei ha una storia di sinistra…
Assolutamente sì.
E se gli iscritti decidessero che è meglio tornare al “né destra né sinistra”?
Noi siamo nel campo progressista, e credo che questa collocazione sia ormai accettata e condivisa dalla nostra comunità. Noi rappresentiamo innanzitutto i precari, i disoccupati, i lavoratori in difficoltà. Siamo la sinistra popolare, come ha scritto un collega che stimo come il sociologo Lucio Baccaro. Ed è il blocco sociale che rappresenti a dirti dove devi stare.
Quel blocco vorrebbe lo ius soli proposto dal Pd o lo ius scholae che propone Conte? Non è troppo sfumata come proposta per un uomo di sinistra come lei?
Bisogna essere pragmatici: sullo ius scholae ci può essere una convergenza in Parlamento, e io mi trovo assolutamente d’accordo con la proposta di Conte.