Il ruolo degli iscritti ” Barbara Floridia “Diverse visioni del Movimento Spero non si arrivi alla rottura”

Roma
La maggior parte dei Cinque stelle, in fondo, spera che tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte «non si arrivi a una rottura». Perché questo, ormai, è il pericolo che prende forma all’orizzonte. Barbara Floridia, senatrice del Movimento e presidente della commissione di vigilanza Rai, crede ancora nella possibilità di ricomporre la frattura: «Hanno visioni distanti del futuro del Movimento, ma sono entrambi centrali, complementari». Eppure, nessuno riesce più a escludere che i due, alla fine, prendano strade diverse. «Vedremo», allarga le braccia Floridia, «ma non è mai la fine del mondo: la scorsa legislatura perdemmo 61 parlamentari, Luigi Di Maio fece una scissione, e si diceva che il Movimento stesse crollando. Invece non è finito nulla».
Floridia, lei da che parte sta?
«Per me la soluzione migliore è che si affidi tutto agli iscritti, perché il Movimento appartiene alle persone, non solo a noi eletti o a chi lo dirige».
È quello che dice Conte per bocciare le richieste di Grillo.
«Hanno idee diverse di dove debba andare il Movimento, ma hanno anche ruoli diversi. Grillo è il garante e senza di lui non faremmo politica, Conte invece è il leader e ha delle capacità che tutti gli riconosciamo. Per noi è importante sapere quello che pensano entrambi di questa Costituente».
Grillo dice che non va cambiato il simbolo, né il nome. Lei che ne pensa?
«Non li cambierei neanche io, se non in minima parte. Sono la nostra identità. Poi magari qualche piccola modifica ci può stare. È già successo quando Beppe ha tolto dal simbolo il riferimento al suo blog “beppegrillo.it” e così facendo ci ha dato altra libertà». 
Magari stavolta ci finirà il nome di Conte, nel simbolo.
«Mi sembra difficile. L’idea credo non piaccia a Conte per primo».
Decidono gli iscritti, non Conte. No? Per assurdo, alla fine della Costituente, potreste ritrovarvi tra le mani un partito di estrema destra.
«Poter discutere di tutto non significa mettere in discussione tutto. E sono sicura che i nostri iscritti vorranno mantenere tanti dei valori e principi che abbiamo fissato negli anni. Con questa Costituente cambieranno alcune cose, ma se ne cristallizzeranno altre. Così, magari, finiremo di parlare di certi temi». 
Ma se a metà legislatura cambiate la natura del partito, non c’è il rischio di vedere tanti eletti che se ne andranno sbattendo la porta?
«Avrebbero tutto il diritto di farlo. L’intero Movimento, però, si sta chiedendo come proseguire e che direzione prendere. Il 90% di questa costituente si sta facendo per un motivo».
…Il doppio mandato?
«No, rinnovare i temi della nostra agenda».
E il secondo mandato? Grillo sostiene sia un dogma intoccabile. 
«Veramente lo abbiamo già rivisto quando venne introdotto il mandato zero».
Lei vorrebbe modificarlo?
«Mi è indifferente. Se la regola cambiasse non esulterei, né mi strapperei i capelli».
Dicono tutti così.
«Non credo sia la soluzione per il rilancio del M5S. Non so nemmeno se mi ricandiderei. Il limite dei due mandati mi ha dato libertà. E la vera sostanza è la visione, lo è sempre stata. A me interessa quello».
Grillo si può opporre nel caso in cui arrivassero modifiche che non condivide?
«C’è uno Statuto che permette alcune cose al garante e altre no. Non credo che lui possa modificare le delibere degli iscritti che arriveranno da questa assemblea costituente». Fed. Cap.