La risposta era “sì”, e adesso quel nome è sul tavolo. Il maestro d’orchestra, già candidato sindaco a Genova nel 2017, si propone come alternativa “meno targata Pd” e meno “politica vecchio stampo” rispetto all’ex ministro Andrea Orlando che, dopo mesi di disponibilità annunciata e praticata, sente vacillare la propria pazienza. D’altronde lo stesso Orlando ha sempre detto che si sarebbe fatto indietro in caso la coalizione decidesse di convergere su un nome più forte.
Eppure, a poco più di due mesi dal voto – si fa sempre più probabile l’ipotesi che le elezioni regionali in Liguria siano il 27 e 28 ottobre e non a novembre – un cambio di rotta di questo genere, con equilibri tutti da ricalibrare all’interno del campo progressista, sembra clamorosa.
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