Di Massimo Erbetti
Sottotitolo:
Non sono degno e non sono all’altezza, ma una lettera vorrei scriverla anche io.
Caro Beppe,
L’ultima volta che ti abbiamo sentito parlar bene…anzi l’ultima volta che ti abbiano sentito parlare del Movimento non per criticare, ma per costruire, risale ormai all’entrata nel governo Draghi…”Draghi grillino”…”Cingolani altro grillino” e poi il silenzio…niente più…se non “battute” al vetriolo verso Giuseppe Conte…hai ragione…hai ragione da vendere, le battute dovrebbero far ridere…e se non si è in grado di farlo si è persone poco intelligenti…
E io devo essere veramente poco intelligente, perché se così è…come mai non ne hai fatte anche su altre persone del movimento? O magari “Di Maio è genio”… era anche quella una battuta?
Beh ti dico la verità credo di non aver colto il sarcasmo di allora…perché era sarcasmo vero? Era una tua iperbole, così “elevata” da non essere compresa?
Dici che non abbiamo più un’identità…le cinque stelle sono diventate milioni…e le milioni di stelle offuscano la mente degli elettori…bisogna tornare alle origini…
Sai Beppe le origini, quelle per cui ci hanno votato, quelle per cui siamo andati al governo del Paese, non sono purtroppo quelle che tutti conosciamo…il popolo non ci ha votato per le Stelle…il popolo ha i piedi ben piantati a terra…il popolo ha bisogno di messaggi semplici e sono i messaggi “semplici” ad averci fatto vincere.
“Tutti a casa”
“Ladri, ladri”
“Onestà, onestà”
Potrei anche aggiungere la restituzione degli stipendi, il rifiutare gli indennizzi per le doppie cariche…ma è evidente che non ci hanno votato per quello, anche perché se così fosse, almeno quelli a cui abbiamo donato avrebbero dovuto rivotarci…e invece…
Sai Beppe, all’italiano medio, non interessa niente della transizione ecologica ecc ecc ecc ecc…sai quanti ne conosco che ci hanno votato nel 2018 e oggi fanno la guerra alle auto elettriche…fanno il tifo per il nucleare e votano Meloni?
Ci avevano votato per mandarli “tutti a casa”…ma noi non ci siamo riusciti…e pensa Beppe non ci siamo riusciti, perché abbiamo scoperto che la democrazia non permette di mandare a casa tutti…altrimenti non è più democrazia…diventa una cosa diversa…una cosa che fa paura…ma che piace tanto agli italiani…e infatti guarda un po’ chi stanno votando?
Caro Beppe non è il ritorno al passato la soluzione…il passato è passato…il passato ci serve per non commettere nuovamente gli stessi errori…e tu invece vorresti ritornare al passato? Perché avevamo il “consenso”? E cosa ci facciamo col consenso Beppe? Perché il consenso serve per andare al governo, fare cose…e pensa noi le abbiamo fatte quasi tutte le cose che promettevamo…
ma…
nonostante questo…
il Movimento è…
“Afflitto da un’evidente crisi di consenso”
Il problema non è l’identità, o almeno non è il problema più grande…il problema è che la gente fa il tifo per chi promette di “cambiare il mondo”…e poi quando comincia a cambiarlo, la gente gli gira le spalle e cerca un altro in grado di “cambiare il mondo”…forse perché poi alla fine questo mondo non si vuole veramente cambiare…o magari, perché poi cambiare veramente fa paura…ed è meglio cambiare spesso il “cambiatore di mondo” in modo che nulla cambi.
Sai Beppe…tutti vorrebbero un mondo fantastico…un mondo dove non si evade un mondo equo e solidale…un mondo green, pulito…dove nessuno salta la fila…
Ma poi tutti saltano la fila, quelli che possono evadere evadono, la solidarietà si, ma “a casa loro”…e il cambiamento climatico non esiste e se esiste, perché devo pagare io per ristrutturare una casa e renderla Green al mio vicino?
Vedi Beppe? Tu vorresti la strada più semplice per toglierci da:
“Afflitto da un’evidente crisi di consenso”
ma un consenso effimero, che dura il tempo di un battito di ciglia, non cambia un Paese…noi abbiamo bisogno di una “rivoluzione culturale”…altrimenti non è che possiamo definirci molto diversi da chi dice:
“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre…” ecc ecc ecc.
Ti ricordi Beppe quando dicevamo che:
“Non vogliamo il vostro voto, ma vogliamo gente informata, perché poi il voto viene da solo?”
Dai…lo ricordi bene…ma forse questo di passato non fa poi così comodo da ricordare per essere riesumato e allora è meglio tacere.
Beppe tu più di ogni altro sai che noi siamo “MoVimento” e movimento è di per sé cambiamento…e noi siamo cambiati, anche i nostri elettori sono cambiati, oggi si che possiamo dire di avere “gente informata” che ci vota…ma logicamente chi si informa veramente è in numero notevolmente più basso rispetto a quelli che non si informano e vivono di slogan…il nostro “Afflitto da un’evidente crisi di consenso” dipende proprio da questo Beppe…a noi serve accrescere il numero degli informati, non un “rassicurante” ritorno al passato che non c’è più e mai potrà tornare…
Beppe, nel corso degli anni ho imparato che è molto semplice protestare, la protesta porta consenso, pacche sulle spalle, applausi e strette di mano…ma poi passata la protesta le cose si devono fare…si deve costruire…e costruire non è affatto semplice ed è proprio per questo che molti preferiscono protestare tutta una vita, senza cambiare nulla…è molto più facile…
Vieni Beppe, vieni a costruire…abbiamo bisogno di “costruttori”.
E poi caro Beppe…solo un’ultima cosa…perché hai chiesto a Giuseppe Conte di pubblicare la tua lettera? Che messaggio volevi mandare? E soprattutto a chi?
E poi chiedere nella lettera di riunire un po’ di menti illuminate che decidano per tutti cosa fare…e poi mettere in votazione con un si o un no? Perché Beppe? Pensi che non siamo così maturi da poter decidere in autonomia il nostro futuro?
Abbiamo bisogno di una guida? Ancora Beppe?
Siamo ancora ai tempi in cui si mettevano in votazione le cose in modo da indirizzare il voto? Di colore grigio quello che non doveva essere votato e un bel colore “attraente” per quello che andava votato?
Caro Beppe…potrei continuare citando la lettera ai meetup…potrei chiederti chi decideva in passato dei soldi…ne avrei tante di cose…ma mi fermo qui…almeno per il momento.
Un grande abbraccio
Massimo Erbetti M5S
