Tempi biblici: più di un anno per presentarsi dallo specialista

Il ministro Schillaci dice che per vedere i primi risultati del decreto taglia liste di attesa bisognerà aspettare l’autunno. Certo è che regioni e Asl dovranno fin da ora rimboccarsi le maniche perché il quadro fornito da Cittadinanzattiva è ancora disarmante. E questa volta non è basato sulle segnalazioni dei cittadini, ma i numeri sono quelli riportati proprio dai siti delle regioni. Che a volte sono pure truccati per nascondere un po’ di polvere sotto il tappeto.
A parte i casi limite dei 427 giorni per una visita cardiologica programmabile (ossia da eseguire entro 120 giorni) all’Azienda sanitaria 3 Ligure e i 498 per una ecografia all’addome che con lo stesso codice di priorità si attendono nell’Azienda universitaria Friuli Centrale, da Nord a Sud ottenere visite e accertamenti diagnostici è ancora un calvario. Nella Asl Rm4, si rispettano i dieci giorni massimi di attesa del codice di priorità B (Breve) soltanto per il 17, 8% delle ecografie all’addome completo; nelle Marche solo il 41% delle mammografie programmabili è garantito nei 120 giorni previsti; in Molise, si garantisce nei canonici 60 giorni della classe D solo il 34% delle ecografie all’addome completo; nella Asl Napoli 1 Centro appena il 14% delle visite oncologiche in codice B è erogato entro 10 giorni; la Asl di Bari riesce ad erogare entro i 10 giorni solo il 9% delle visite pneumologiche con codice B.
A Torino si arrivano ad aspettare 196 giorni per una visita cardiologica, 140 per una dal ginecologo. Una piaga ancora aperta che spinge il 51, 2% degli assistiti nelle braccia del privato. Pa. Ru. —
LA DENUNCIA: «REGIONE MAGLIA NERA». IL NODO DELL’ADDIO AL NUMERO VERDE
Scontro sui numeri in Liguria «18 minuti». «No, media di 6»
Il caso
Bruno Viani / /Genova
Il Cup della Liguria torna al centro delle polemiche dopo la stangata che era stata annunciata per il primo d’agosto, con il passaggio dal numero verde gratuito a un numero nero che prevede costi variabili in base al singolo gestore. Anzi, la rivoluzione è già cominciata: chi ieri chiamava il vecchio 800098543 c veniva invitato a contattare il nuovo numero del call center 010 5383400.
La polemica però esplode sul report di Cittadinanzattiva: servono 18 minuti di attesa in linea per avere una risposta e 427 giorni per programmare una visita cardiologica in Asl 3. Dati che fanno della Liguria la maglia nera italiana, respinti dalla Regione.
Intanto, il passaggio da numero verde a numero nero, assicura la Regione, «è stato deciso considerando i costi per il sistema sanitario, nell’interesse del cittadino». E, di fatto, le alternative gratuite per l’utenza esistono e sono comunemente utilizzate, dalla piattaforma regionale “Prenoto Salute” alla semplice richiesta alla farmacia di fiducia o al proprio medico. Da una semplice prova, ieri mattina alle 12.40, con una telefonata al numero”nero, l’attesa era comunque molto breve, di fatto un minuto di tempo perso per ascoltare il messaggio introduttivo e poi meno di dieci secondi d’attesa, con l’operatore disponibile.
Sul voto negativo della pagella di Cittadinanzattiva, la giunta regionale ligure è intervenuta con una nota che ammette la variabilità delle attese: il tempo medio per poter effettuare una prenotazione attraverso il Cup è stato stimato, secondo rilievi compiuti da Liguria Digitale, in circa 6 minuti. Nella prima settimana di luglio, il tempo medio è sceso invece a di 3 minuti e 45 secondi. «Se ne deduce quindi – prosegue la nota – che la rilevazione proposta da Cittadinanzattiva, che ha riscontrato in una circostanza un tempo di attesa nella Asl3 Genovese di 18 minuti, va bilanciata con la media». Inoltre, secondo la Regione, all’apertura giornaliera del servizio Cup si verificano talvolta picchi di chiamate che possono portare a una media più lunga «intorno ai 10 minuti di attesa, che poi si diluiscono nel corso della giornata».
Tutto bene, con una sola variabile: per i tanti anziani che non possono muoversi e utilizzano ancora il telefono come una volta, senza tariffe forfettarie, la chiamata al Cup può diventare una puntata a una malefica slot machine. Se va male, i gettoni (virtuali) scendono uno dopo l’altro. —
