Consiglio regionale stremato Si fa largo l’ipotesi elezioni


il caso
Genova
È un consiglio regionale da fine impero, quello che va in scena mentre le voci sulle dimissioni di Giovanni Toti si fanno più insistenti. Eppure si discute di bilancio e c’è in programma, probabilmente oggi, la discussione degli ordini del giorno sul rigassificatore di Vado, tema caldissimo per la maggioranza, mentre sabato verrà riproposta la protesta della “catena umana” sulle spiagge savonesi.
Ma primum vivere, deinde philosophari. E allora si capisce che la prospettiva di arrivare alla pausa estiva (il 6 agosto) con un consiglio in scioglimento per le dimissioni del presidente si prenda la scena.
Comunque, i lavori d’aula vanno avanti e l’assestamento di bilancio, una manovra da 80 milioni circa, verrà probabilmente votato oggi insieme al rendiconto dello scorso anno. «Rispetto alla variazione allo stato di previsione dell’entrata del bilancio 2024 questa viene aumentata complessivamente di 81 milioni e 323 mila euro», snocciola i numeri la presidente di commissione Lilli Lauro, relatrice di maggioranza, che definisce il documento «un lavoro certosino di una maggioranza compatta che bada ai bisogni dei cittadini», anche se l’assessore al bilancio per la prima volta in 9 anni non c’era. I nuovi investimenti dovrebbero andare su trasporto scolastico nelle aree interne, investimenti delle piccole imprese, difesa del settore agricolo, un fondo per le campagne promozionali del territorio tramite gli eventi sportivi e l’indicazione dei “Portofino days” come evento di rilievo nazionale.
Come prevedibile, i consiglieri di opposizione hanno pesantemente criticato l’impostazione del bilancio: «Va fatta una riflessione su come mettere le mani sull’organizzazione sanitaria per far sì che vengano erogati i servizi alla popolazione ligure e che il debito venga governato, perché oggi non lo è», osserva Enrico Ioculano del Pd, «chi farà il prossimo bilancio dovrà dirci se aumenterà l’Irpef o taglierà i servizi». —
e.ros.